luigi ghirri_test
L’archivio di Luigi Ghirri, depositato in Biblioteca Panizzi, è costituito da più di 180.000 pezzi e comprende negativi e diapositive a colori di diverso formato. Raccoglie inoltre più di 1.000 vintage prints e menabò, donati dall’autore, e ristampe eseguite da Arrigo Ghi con la supervisione di Paola Borgonzoni Ghirri per la realizzazione della mostra antologica che si è svolta a Reggio Emilia nel 2001.
luigi ghirri
Luigi Ghirri (Scandiano, Reggio Emilia, 1943 – Roncocesi, Reggio Emilia, 1992) è considerato uno dei più importanti fotografi italiani del XX secolo. All’inizio degli anni Settanta crebbe artisticamente entrando in contatto con giovani artisti modenesi di area concettuale, determinanti per il suo percorso successivo. Il suo lavoro affronta i codici della fotografia: le immagini da lui realizzate non sono atti di mimesi o semplici riproduzioni, ma modi di esplorare la realtà, sottolineando il carattere fittizio della visione e della rappresentazione. La sua cultura figurativa ha radice nelle poetiche del Novecento, dall’objet trouvé dadaista all’arte concettuale fino alla pop art americana; mentre, in campo fotografico, i suoi punti di riferimenti sono i fotografi della scuola americana e francese. Le sue immagini, spesso realizzate “in serie”, sono il risultato di una ricerca lungamente meditata prima dello scatto, in cui il reale e i suoi dettagli sono profondamente analizzati. Questo atteggiamento non convenzionale lo porta da subito sulla ribalta internazionale, tanto da essere considerato – già agli inizi degli anni Ottanta – uno dei venti fotografi più significativi del XX secolo.
All’intensa attività espositiva Ghirri affianca l’idea di un importante lavoro di promozione culturale con la messa a punto di progetti editoriali sviluppati all’interno della casa editrice Punto e Virgola e con l’organizzazione di mostre come Iconicittà (1980), Viaggio in Italia (1984), Esplorazioni sulla Via Emilia (1986), pietre miliari nella storia della fotografia contemporanea italiana che lo vedono al centro di un animato dibattito. Sulla base di committenze pubbliche e private si esprime dunque, lungo gli anni Ottanta, come interprete dell’architettura e del paesaggio italiano, offrendo tra l’altro il suo sguardo alle realizzazioni di alcuni importanti architetti.
l'archivio
L’archivio di negativi e diapositive è pervenuto in Biblioteca Panizzi per il desiderio, nel 1990, di Luigi Ghirri che dal 1980 iniziò una intensa collaborazione con l’Amministrazione comunale della città organizzando mostre, incontri e realizzando progetti. Con la sua morte gli eredi hanno dato seguito alla volontà dell’autore e il suo archivio è stato interamente donato all’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna ed è conservato presso la Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.
Del fondo è stato redatto un inventario, consultabile su richiesta, indicizzato per soggetti geografici, per nomi di persone e per titoli dei progetti di ricerca dell’autore. E’ stato inoltre avviato un progetto di digitalizzazione dei negativi e delle diapositive per la visualizzazione delle immagini e la salvaguardia dei fragili materiali a colori.
In occasione della mostra Luigi Ghirri. Pensare per immagini. Icone Paesaggi Architetture, promossa dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con i MAXXI – Museo Nazionale del XXI secolo e dalla Regione Emilia Romagna e inaugurata a Roma nel 2013, la Fototeca ha intrapreso il censimento dei vintage prints, stampe originali prodotte quando l’autore era ancora in vita, per dare corpo alla mostra. L’intento è stato quello di portare l’attenzione sulla ricerca del colore di Ghirri svolta prevalentemente con il suo stampatore, Arrigo Ghi di Modena e sui formati utilizzati da Ghirri nel progettare mostre e libri.
Lo studio dei vintage prints provenienti dalla Fototeca della Biblioteca Panizzi, dall’archivio degli Eredi Ghirri e da numerosi collezionisti include anche l’esame delle note manoscritte dell’autore, le etichette, timbri, firme e iscrizioni nel corso della sua attività a partire dal 1970 al 1992. Parte degli originali sono consultabili presso la Fototeca della Biblioteca Panizzi.
Come si consulta l’archivio?
dove segnaliamo di accedere a d-space?
catalogo della mostra antologica del 2001
In occasione della mostra antologica organizzata a Palazzo Magnani nel 2001 a cura di Massimo Mussini, la Fototeca ha catalogato e digitalizzato centinaia di diapositive e negativi, che sono consultabili nel catalogo dedicato
biblioteca digitale di luigi ghirri
La Biblioteca Digitale di Luigi Ghirri è un progetto della Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia che, oltre a conservare l’archivio dell’autore composto da più di 180.000 tra negativi e diapositive a colori, ha costituito nel tempo anche un nucleo di documenti e pubblicazioni relativi alla sua attività di ricerca e di produzione, a partire dagli esordi fino al 1992, data della sua scomparsa. L’intento è quello di fornire agli studenti, agli studiosi e agli appassionati di fotografia l’opportunità di consultare virtualmente le fonti dell’opera di Ghirri. I criteri di digitalizzazione hanno privilegiano le opere di Ghirri in quanto oggetti. Essi quindi propongono una visualizzazione fedele di ogni singola pagina, comprese tutte le pagine bianche, le sovraccoperte, i piatti e i fogli di guardia.
luigi ghirri e gianni celati
L’amicizia tra Luigi Ghirri e Gianni Celati nasce nel 1981 quando Ghirri telefona a Celati per invitarlo a partecipare ad un progetto di indagine che vede coinvolti diversi amici fotografi.
Il progetto è Viaggio in Italia, che trova la sua espressione in un’ampia mostra e nel catalogo edito nel 1984 e la ricerca è sul nuovo paesaggio italiano, quello post-industriale, ma soprattutto sulla nuova idea di luogo di chiaro riferimento alla poetica di Zavattini, il quale sosteneva che: “qualsiasi luogo, bello o brutto”, è qualcosa che va studiato, osservato, mai dato per scontato.
In questa occasione Gianni Celati, seguendo Luigi Ghirri, mentre aspettava che terminasse di scattare le fotografie raccolse una notevole quantità di appunti che troveranno forma definitiva nel racconto Verso la foce. Reportage per un amico fotografo che pubblicherà nel catalogo della mostra. L’amicizia tra Ghirri e Celati diventa un proficuo sodalizio, come testimonia il lavoro di entrambi, e come il secondo più vasto progetto di Esplorazioni sulla via Emilia. Vedute nel paesaggio iniziato nel 1984 e conclusosi nel 1986.
Archivio Luigi Ghirri
Biblioteca Panizzi via Farini, 3
42121 Reggio Emilia
referente
Monica Leoni
tel. 0522 456089
monica.leoni@comune.re.it