lezioni di trasparenza. bizzarri, costa, ghirri
a cura di Chiara Panizzi
In occasione della mostra Giulio Bizzarri. Arte, divertissement, pubblicità allestita presso i Musei Civici di Reggio Emilia dal 29 novembre 2023 al 17 marzo 2024, si propongono alcuni documenti trovati tra le carte dell’Archivio Corrado Costa conservato presso la Biblioteca Panizzi.
Nel 1989, fra i docenti dei primi corsi della neonata Università del Progetto di Reggio Emilia, ci sono Corrado Costa e Luigi Ghirri, chiamati da Giulio Bizzarri, che della scuola è cofondatore e coordinatore dell’area comunicazione. È una nuova occasione di lavorare insieme agli amici.
L’idea era quella di fissare un tema annuale che legasse, come un filo conduttore, le lezioni dei corsi e di conseguenza i progetti degli studenti. I temi dei primi due anni furono la Trasparenza e la Soglia, decisi dai fondatori della scuola. Agli insegnanti veniva dato questo spunto ma potevano gestire i contenuti e i progetti come volevano, per sinonimi o contrari, metafore o letterali trasposizioni. Il confronto fra tutti era costante.
Con Corrado Costa, Giulio Bizzarri aveva già collaborato nei primi anni Settanta nelle edizioni d’arte Pari & Dispari e nella rivista satirico-letteraria Il Caffè ed erano stati ideatori nel 1982 degli eventi de I Porci comodi.
Documenti di programmazione didattica con le tracce degli argomenti previsti dalle lezioni tenute all’UDP da Corrado Costa, ottobre 1989
La trascrizione della lezione dell’11 ottobre 1989 è quella che venne poi pubblicata sul periodico "Merci", mentre la lezione del 26 ottobre insiste sulla fiaba di Biancaneve letta in forma simbolica, soprattutto in riferimento allo specchio delle brame e alla bara di vetro.
Costa nel suo corso di lezioni interpreta il tema della Trasparenza come Sottovetro e lo sviluppa intraprendendo una libera e dotta scorribanda dove vetri, specchi, vergini, clessidre e orologi, giochi enigmistici, compleanni, Biancaneve, Napoleone e san Gennaro entrano ed escono da un discorso che è (questo e solo questo gli aveva chiesto l’amico Giulio) un discorso sull’immagine e sulle immagini, sulla loro presenza e sulla loro assenza, sulla loro naturale propensione ad essere vere o ad essere false. È un discorso illuminato da citazioni e riferimenti a Meister Eckart, Carroll, Flaubert, Mallarmé, Magritte, Christo.
Ed è un discorso che, all’apparenza solo ed astrattamente teorico, si prestava ai bisogni degli studenti di un istituto di formazione alle professioni del design e della comunicazione, perché è pregno di concetti capaci di stimolare all’ideazione e alla progettazione di parole, immagini, oggetti, esposizioni: un’apertura iperbolica a nuove possibilità del reale, partendo da un dato sorprendentemente non scontato. Ne nacque infatti, tra gli altri, il progetto del Paraparacarro, operazione che ebbe una sua realizzazione effettiva all’imbocco del Broletto di Piazza Grande, che si prestò poi anche alle esercitazioni pratiche di Ghirri che aveva svolto il tema della trasparenza in ambito fotografico.
Appunti degli studenti presi durante le lezioni di Corrado Costa e durante gli incontri progettuali relativi alla realizzazione di interventi su suolo urbano Ne nacquero diverse idee, da quella di mettere sotto vetro i paracarri, a quelle mai realizzate di mettere una bistecca o un osso in bocca ai leoni di San Prospero oppure di popolare con oggetti frulla-soldi le vetrine vuote di una banca in centro città. 1989.
Luigi Ghirri, Lezioni di fotografia a cura di Giulio Bizzarri e Paolo Barbaro. Con uno scritto biografico di Gianni Celati. Macerata, Quodlibet, 2010
Luigi Ghirri sta fotografando assieme agli studenti il Paraparacarro realizzato all’imbocco del Broletto.
Merci. Università del Progetto di Reggio Emilia, n. 1
Periodico trimestrale. Supplemento allegato ad “Abitare”,
n. 285, Maggio 1990, pag. 4
Trascrizione da nastro di una delle lezioni di Corrado Costa tenute all’Università del Progetto nel 1989 e immagine del progetto del Paraparacarro realizzato con gli studenti e fotografato da Luigi Ghirri.
Paraparacarro, 1990 . foto di Luigi Ghirri
(si ringraziano Enrico Bizzarri, Monica Leoni, le ex studentesse Miriam Mirri e Rita Malagoli per le preziose informazioni)