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Una ricca proposta di letture, di ascolto, il meglio di film e serie tv e tanti approfondimenti.

cinema e serie tv

Cinema noir americano 1940-1960

“È sempre stato molto più facile riconoscere un film noir che non definirlo” (James Naremore).
Se non è mai semplice tracciare con precisione le caratteristiche che contraddistinguono un genere letterario o cinematografico, questa difficoltà diventa quasi insormontabile se parliamo di Noir. Non per nulla molti critici – a partire da Paul Schrader – non lo considerano un vero genere ma più una categoria aleatoria utile alla critica cinematografica per indicare una serie di film prodotti da Hollywood dal 1941 al 1958, accomunati da tematiche, stile e – soprattutto – atmosfere.
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Intrappolati
la claustrofobia nel cinema

Claustrofobia: paura ossessiva per i luoghi chiusi o affollati, la definisce l’Enciclopedia Treccani. E se anche interessa meno del 4% della popolazione, tutti conosciamo quella fastidiosa sensazione… Non stupisce allora che il cinema abbia giocato molto spesso con questo nostro timore (o vera e propria paura) ambientando storie in luoghi ristretti o, al contrario, in luoghi così aperti da non potervi “evadere” . Così come non stupisce che gli spettatori abbiano di solito ripagato tali sforzi produttivi, alla ricerca di quel tipo di esperienza angosciante senza però volerla vivere realmente. E quale miglior luogo per farlo della buia sala di un cinematografo?
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Screwball Comedy 1932-1952… e oltre

La critica definisce usualmente screwball le commedie statunitensi prodotte perlopiù tra il 1934 e il 1952 caratterizzate da: la guerra tra i sessi; una trama frenetica; personaggi eccentrici; un triangolo amoroso che tende a complicare il plot; ambientazione metropolitana che si contrapponga a quella bucolica; riferimenti impliciti o metaforici all’attrazione sessuale e alle attività amorose.
Aggiungiamo che la datazione sopra riportata viene valutata diversamente da ogni critico e pertanto perché non estenderla agli anni più recenti? È quello che vi proponiamo  nei nostri suggerimenti di visione.
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Il cinema noir e il polar francese

Gli anni Sessanta e Settanta segnano il trionfo del polar – fusione dei termini poliziesco (policier) e noir – e donano alla Francia il primato mondiale del cinema noir: è in questo periodo che vengono prodotti (spesso in associazione con case cinematografiche italiane) i migliori film e i più grandi successi commerciali del genere.
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The Frankenstein horror picture show

La nascita della creatura di Frankestein: il corpo assemblato, la vita che arriva attraverso l’elettricità di un fulmine, la condanna finale nel fuoco… non sono frutto del romanzo di Mary Shelley, ma invenzioni successive, entrate nel nostro immaginario grazie alle opere teatrali tratte dal romanzo e poi trasportate – con grande successo – su celluloide.
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Filmando la storia

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fumetti, graphic novel

Il cavaliere oscuro a ospizio

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elenco dei fumetti in ordine di autore

 


Manga & Anime

da leggere: per ragazzi (11-18 ani) . per ragazze (11-18 anni) . per adulti
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Cronache nemediane

A metà anni Settanta la Corno iniziò a pubblicare in Italia le serie statunitensi Marvel Conan the barbarian e Savage sword of Conan. Mentre inizialmente il barbaro veniva ritratto come un giovane longilineo e dai tratti molto più raffinati di quanto la sua origine avrebbe fatto supporre, dal quarto episodio della serie, La torre dell’elefante, sia il disegnatore, Barry Windsor-Smith, che lo sceneggiatore, Roy Thomas, di tutte le storie degli anni Settanta/Ottanta, trovarono un loro linguaggio personale, trasferendo nei comics il sense of wonder dei romanzi di Robert E. Howard (1906-1936), il padre di Conan.
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Il romanzo grafico storico

La nostra selezione di titoli prevede fumetti dove personaggi reali – liberamente interpretati dagli autori – danno vita a trame di fantasia in un contesto storico spesso più verosimile del vero. Penso in particolare a Le torri di Bois-Maury, sicuramente il punto più alto della carriera di Hermann  o alle opere di Jacques Tardi ambientati durante la Prima guerra mondiale.
Vi sono molte altre opere dai toni più avventurosi o leggeri dove la fantasia degli autori ha un ruolo predominante e nelle quali la soluzione a misteri storici viene – come suggerito da Wu Ming 2 – ricondotta ad avvenimenti quasi mai comprovabili. Forse qualcuno potrebbe storcere il naso davanti a tante licenze narrative ma per i lettori di tutte le età il divertimento è assicurato.
da leggere: dalle origini al 1400  . 1500-1700 . 1800 . 1900 ai giorni nostri
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isola della musica

Americana

Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Duemila la critica musicale iniziò a parlare di un “nuovo” genere che venne presto denominato Americana (o anche Alternative country). Grazie alla donazione di Ramona Ferrarini in memoria della cugina Claudia Dotti possiamo proporre un importante approfondimento di questo genere attraverso una vasta discografia che rappresenta il meglio della musica Americana fino agli anni Duemila. Trovano spazio sia nomi ormai celebrati (quali Mark Lanegan, Calexico e Tom Waits) sia autori e gruppi musicali di minor successo ma assolutamente da ascoltare e (ri)scorpire: dai Walkabaouts a Jason Molina (aka Songs: Ohio), dagli Uncle Tupelo a John Butler, dai 16 Horsepower a Steve Earle.
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Canterbury sound

Tra l’inizio degli anni Sessanta e la metà dei Settanta l’omonima cittadina del Kent fu sede di un movimento musicale che, all’interno del genere Progressive, si distinse per un’originale sensibilità artistica. Ne facevano parte, tra gli altri, Robert Wyatt, Daevid Allen, Kevin Ayers, Steve Hillage, Richard Sinclair, Mike Ratledge i fratelli Brian, Hugh Hopper e molti altri; tutti nomi oggi probabilmente dimenticati dai più ma che all’epoca diedero vita ad una delle pagine più belle ed eccitanti della musica rock.
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Musica cosmica . La Germania in orbita

Appare ancora oggi stupefacente come tra il 1970 e il 1974 un eterogeneo manipolo di giovani musicisti tedeschi (alcuni discepoli di Karlheinz Stockhausen, altri con esperienze in gruppi beat, altri ancora provenienti da ambienti politicizzati) abbiano potuto produrre in modo indipendente dischi che a parte le normali differenze stilistiche e musicali sembrano comporre uno stesso dipinto, multiforme quanto si vuole, ma fortemente omogeneo nei contenuti e negli obiettivi.
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Volunteers in San Francisco
L’effimera utopia psichedelica di Haight-Ashbury (1966-1969)

Ad inizio 1966 Haight-Ashbury divenne simbolo del flower power, attirando un numero crescente di hippie e, in generale, di giovani provenienti da tutti gli Stati Uniti per dar vita a quella che viene ancora oggi ricordata come la Summer of love, ovvero l’estate del 1967.
Proponiamo un tributo a quella breve utopia politico-culturale che sul versante musicale ci ha dato nomi come Jefferson Airplane, Grateful Dead, Quicksilver Messanger Service, Janis Joplin and The Big Brother & Holding Company, Country Joe & The Fish…
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Robert Wyatt

Autore sensibile, imprevedibile e fortemente impegnato politicamente, Wyatt ha pubblicato uno dei più grandi capolavori di sempre, quel Rock Bottom da cui è iniziata una lunga carriera che pare essersi conclusa solamente l’anno scorso con la pubblicazione di Different every time, titolo emblematico della sua vita e della sua arte.
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Smells like Grunge

Tra la metà degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta avviene che, fondendo i due generi rock di maggior successo nell’area di Seattle, ovvero l’Heavy Metal e l’Hardcore, una serie di musicisti iniziano a sperimentare “nuove” sonorità, creando un ambiente favorevole alla maturazione di un nuovo crossover musicale che diventa presto famoso con il nome di Grunge (sporcizia, porcheria).
In particolare con la pubblicazione nel 1991 di Ten dei Pearl Jam e di Nevermind dei Nirvana, il Grunge diventa il genere rock dominante nel mondo: un exploit clamoroso e inatteso dai più.
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80 volte Philip Glass

Compie ottant’anni Philip Glass, uno dei compositori più importanti ed influenti del Ventesimo secolo. Attivo fin dal 1967, Glass ha percorso molteplici sentieri musicali, mostrando un eclettismo che lo ha portato a spaziare dal minimalismo alla musica sinfonica senza disdegnare incursioni nella contemporanea e nel pop/rock.
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Musicista reggiano

Un “piccolo” catalogo per raccogliere titoli, generi e passioni sonore e culturali presenti in città e provincia: nomi famosi, accanto a produzioni locali, indipendenti, piccole etichette, ben consapevoli di non esaurire qui il panorama complessivo di chi nel nostro territorio coltiva la propria passione che è quella di suonare, cantare, fare musica.
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Constellation
Il post-rock canadese degli anni Duemila

Nata nel 1997,  la Constellation records di Montreal si è fin da subito caratterizzata per le “ostiche” scelte musicali e di marketing, dimostrando negli anni un’ammirevole coerenza che le ha permesso di intercettare le espressioni più avanzate e innovative del movimento post-rock canadese – ovvero il meglio del post-rock tout-court –, distinguendosi commercialmente dalle tante etichette indipendenti grazie a confezioni in digipack dominate da colori tenui e da un’originalità grafica e iconografica che diventa determinante nel trasmettere anche visivamente i contenuti musicali.
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Black in White

Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta del secolo scorso i quartieri popolari di grandi metropoli furono percorse da un fermento creativo unico e irripetibile: l’esplosione del punk e la diffusione della sua filosofia del DIY (do it yourself) spinse molti giovani studenti delle scuole d’arte (e non solo) a formare band che fin da subito misero a frutto le loro esperienze musicali vissute nelle zone multietniche d’immigrazione. Questa situazione favorì l’incontro dei giovani bianchi con le musicalità afro/caraibiche che finirono per fondersi con l’art rock, il punk e l’elettronica dando vita a un movimento artistico praticamente unico che qui definiremo Funk-punk.
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Il jazz secondo Ero Righi

Ero Righi (1945-2018) è stato un protagonista della vita politica, sociale e culturale della nostra città. Ha ricoperto importanti incarichi nel sindacato, nella sanità e nell’amministrazione pubblica. È stato presidente della Fondazione ITeatri dove ha potuto esprimere la sua passione per la musica e la cultura, promuovendo importanti manifestazioni, tra le quali anche il restauro dei sipari storici del teatro Valli, […] , il 30° anniversario del debutto di Luciano Pavarotti al Teatro Municipale, il ritorno di Claudio Abbado alla direzione della Chamber Orchestra of Europe. Nel 1996 ha ideato la rassegna musicale MUNDUS, già dalla prima edizone ospitata a Reggio Emilia e provincia, inizialmente dedicata alla musica popolare internazionale, poi ampliatasi ad altri generi musicali, in particolare al jazz.
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letture e visioni

Ridere all’inglese

Il “sense of humour” inglese è tanto famoso quanto famigerato, ma cosa accomuna la comicità grossolana di Benny Hill a quella surreale dei Monty Phyton, l’ironica nostalgia aristocratica di Evelyn Waugh al cinismo di Mr. Bean? Se questa è la domanda che da anni tormenta le
vostre notti insonni, sappiate che troverete la risposta nella più divertente mostra bibliografica che mente umana ricordi…
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Loro sono noi
Lo zombie come metafora degli anni duemila

Verso la fine degli anni Ottanta la figura del morto vivente sembrava ormai in via di definitiva estinzione dopo i tanti consensi ottenuti nel decennio precedente. Nei “dorati” Ottanta gli zombie si dimostrarono incapaci di rappresentare le paure collettive e rispecchiare l’evoluzione della società come avevano fatto nei due decenni precedenti.
Oggi qualcosa è cambiato portando alla riscoperta dei morti viventi come metafora delle tante contraddizioni laceranti della nostra struttura sociale e incarnazione  estrema del rifiuto della natura umana e dell’organizzazione civile.
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Il gotico inglese
da Horace Walpole a Christopher Lee

“Il gothic revival è stato un movimento inglese, forse l’unico movimento inglese nelle arti figurative”. Anche se tale giudizio (espresso nel 1928 dal critico Kenneth Clark) si riferisce principalmente al periodo che intercorre tra la nascita e l’implosione della letteratura gotica inglese, ovvero tra la pubblicazione de Il castello di Otranto di Walpole nel 1764 a quella di Melmoth di Maturin nel 1820, non sarebbe completamente errato estenderlo anche agli anni successivi, quando altri scrittori rileggono o utilizzano il genere per affrontare nuovi temi – Elizabeth Gaskell, Robert Louis Stevenson, Bram Stoker, Angela Carter o Mervyn Peake – senza sottovalutare la produzione cinematografica inglese, che sul fantastico di ispirazione gotica baserà le sue fortune dalla metà degli anni Cinquanta del Novecento fino ad inizio Settanta, in particolare grazie alla casa produttrice Hammer.
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