La strada delle annurche. Poesie (1973-2020)



Presentazione del libro di Marco Rossi-Doria (Studium, 2023)

L’autore dialogherà con il pubblico e, in collaborazione con i narratori dello Spazio culturale Orologio e i cittadini volontari della Compagnia dell’Orologio, saranno lette alcune poesie tratte dall’ultimo libro del Maestro di strada, co-fondatore del progetto Chance e Sottosegretario al ministero dell’Istruzione (2011-2014).
L’incontro con l’autore si concluderà con un aperitivo a buffet.

Ingresso libero.


Marco Rossi-Doria, maestro elementare, è stato nominato primo Maestro di strada ed è cofondatore del progetto Chance a Napoli. Membro di numerose commissioni e delegazioni nazionali e internazionali, ha ricevuto la Medaglia d’oro per la cultura, l’educazione e la scuola nel 2001 dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ed è stato Sottosegretario di Stato all’Istruzione dal 2011 al 2014. Ha fondato l’Associazione IF-ImparareFare, attualmente è presidente dell’impresa sociale Con i Bambini. Esperto dei processi di apprendimento e delle politiche di inclusione, è autore e co-autore di numerosi volumi tra cui: “Di mestiere faccio il maestro” (L’Ancora del Mediterraneo, 2000); “Napoli Centrale. L’Italia si rifà da qui. Conversazioni con Mariano Maugeri” (L’Ancora del Mediterraneo, 2006); “Genitori e insegnanti. La motivazione e la creatività, bambini disattenti e iperattivi, integrare gli alunni stranieri nella scuola” (Astrolabio Ubaldini, 2011); “Con l’altro davanti. Conversazione con Clotilde Pontecorvo” (libreriauniversitaria.it , 2014); “La scuola è mondo. Conversazioni su strada e istituzioni” (EGA-Edizioni Gruppo Abele, 2015); “Rammendare. Il lavoro sociale ed educativo come leva per lo sviluppo” (Donzelli, 2022).

“Nel complesso, la poesia di Marco Rossi-Doria è l’attestato sofferto del fallimento della ragione illuministica che non ha dato risposte rassicuranti; essa si pone nello spirito della Ginestra leopardiana, senza un ripiegamento nello spazio protetto della religione. Tuttavia, ha promosso una felice apertura verso un’antropologia del dialogo, per cui le parole dei testi sacri e dei profeti rappresentano balsamo. La militanza politica per fare la rivoluzione rimane un’illusione della gioventù. Ora è meglio guardare in faccia alla realtà delle cose nel tentativo di scoprirne i presagi; in tal senso la poesia si schiera a guardia nei termini di una perenne vigilanza che diventa il suo stesso statuto. Questo ruolo non consente tuttavia deroghe dalla centralità dello specifico letterario; di ciò l’autore è perfettamente consapevole e conduce il suo lavoro con scrupolosa osservanza.” (Franco Vitelli)

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