italia centrale e meridionale
le antiche legature di pregio . il quattrocento
ITALIA CENTRALE e MERIDIONALE
INC. A 1 | INC. B 50 | INC. D 27 | INC. E 2 | INC. E 7 | INC. F 78 | Mss. Turri D 12 | Mss. Turri D 81 | Mss. Vari B 118 | Mss. Vari D 19 | Mss. Vari E 27 | Mss. Vari E 35 | Mss. Vari E 132
INC. A 1
Gregorius IX, papa. Decretales cum glossa, cur. Girolamo Chiari. Venezia, Battista Torti, 20 settembre 1491. f°.Legatura su assi lignee alla quale sono stati applicati i piatti di una coperta in cuoio di capra bruno decorato a secco. Cornici concentriche caratterizzate da rosette, cordami, fregi fitomorfi, palmette svasate. Negli angoli una rosetta affiancata da quattro corolle stilizzate. Cartella circolare centrale entro una coppia di nodi costituiti da rosette su sfondo quadrato. Tracce di due coppie di fermagli caratterizzati da due paia di lacerti di bindella di restauro, collocate in apposite sedi nel piatto anteriore, assicurate con tre chiodi metallici e da due contrograffe in ottone a foggia trapezio, munite di un riccio di aggancio vuoto laterale e di un bottone centrale, ancorate a quello posteriore con tre chiodi pure in ottone. Cucitura su cinque nervi. Stato di conservazione: mediocre. Materiale di copertura scomparso lungo il dorso e caratterizzato da diffuse spellature. Volume restaurato. I cordami1, le rosette affiancate da quattro corolle stilizzate2, la cartella ottagonale3, le palmette4 e le note tipografiche consentono di attribuire la legatura alla fine del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia meridionale
INC. B 50
Pietro da Bergamo. Tabula operum Thomae Aquinatis. Bologna, Baldassarre Azzoguidi, 11 marzo 1473. f°.Legatura alla quale sono stati applicati i piatti in cuoio di capra bruno su assi lignee di una legatura decorato a secco. Cornice esterna munita di nodi complessi, interna di crocette cordonate. Nodo su base quadrata al centro dello specchio. Stato di conservazione: mediocre – discreto. Materiale di copertura assente lungo il dorso, in parte sul piatto posteriore. Fiore scomparso. Volume restaurato. L’impianto ornamentale1, caratterizzato da doppia cornice concentrica con coppia di rettangoli e cartella centrale, qui circolare, e le note tipografiche propongono di assegnare la legatura all’ultimo quarto del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia centrale.
INC. D 27
Augustinus, Aurelius, santo. De civitate dei [in italiano]. [Venezia?, Antonio Miscomini, c. 1476 – 1478]. Registrato anche come: [Firenze?, non dopo il 1483]. f°Legatura su assi alla quale sono stati applicati i piatti di una coperta in cuoio di capra rosso decorato a secco. Cornice munita di svastiche. Gruppo di tre cerchielli negli angoli dello specchio. Cartella circolare centrale caratterizzata da losanghe con margine concavo. Tracce di tre borchie a base circolare. Impronte di quattro contrograffe circolari dal margine arcuato. Coppia di fermagli di restauro. Cucitura su tre nervi. Stato di conservazione: mediocre. Materiale di copertura dalle diffuse bruniture in parte scomparso ai piatti, assente lungo il dorso. Se le svastiche1, segnalate dal CLEM (censimento delle legature medievali custodite nelle Biblioteche pubbliche italiane) in 7 esemplari nelle due2 versioni note, non forniscono indizi circa l’origine del manufatto, la cartella centrale munita di losanghe3, le impronte delle contrograffe4 e le note tipografiche autorizzano ad assegnare la legatura all’ultimo quarto del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia centrale.
• note di dettaglio
• note di dettaglio
INC. E 2
Marchesini, Giovanni. Mammotrectus super Bibliam. Venezia, Franz Renner e Nikolaus von Frankfurt, 1476. 4°.Legatura in cuoio bruno su assi alla quale sono stati applicati i piatti in corame bruno decorato a secco. Cornici caratterizzate da motivi cuoriformi, rosette vuote e barrette incrociate, queste ultime ripetute nella banda centrale dello specchio. Coppia di ampi fogliami svasati nei quattro scompartimenti dello specchio. Tracce di una coppia di fermagli Cinque borchie emisferiche in ottone. Tracce di un fermaglio costituito dal lacerto di una bindella in cuoio su anima in pelle allumata assicurata al piatto anteriore tramite due chiodi emisferici in ottone e dalla contro graffa in ottone a forma di foglia stilizzata munita di un riccio vuoto di aggancio. Cucitura su tre nervi. Stato di conservazione: discreto. Materiale di copertura parzialmente scomparso lungo il dorso. Alcune spellature e gore brune. Volume restaurato. I motivi cuoriformi1 e le note tipografiche consentono di assegnare la legatura all’ultimo quarto del secolo XV, verosimilmente eseguita in Toscana. Inusuali gli ampi fogliami svasati2 negli scompartimenti dello specchio. Malgrado le limitate dimensioni delle borchie3, esse hanno assolto adeguatamente al compito di proteggere il decoro dei piatti.
• note di dettaglio
INC. E 7
Barbieri, Filippo. Discordantiae sanctorum doctorum Hieronymi et Augustini; Sibyllarum et prophetarum de Christo vaticinia. [Con:] Proba Falconia, Cento vergilianus. Tommaso d’Aquino, santo, Praefatio super symbolum Athanasii; Explanatio super orationem dominicam; Explanatio super salutationem angelicam; Ex-planatio super Te Deum; Explanatio super Gloria in excelsis. Donatus theologus. [Roma, Georgius Teutonicus (Georg Herolt o Lauer?) e] Sixtus Riessinger, [c. 1482]. 4°.Legatura su assi alla quale sono stati applicati i piatti di una coperta in cuoio bruno decorato a secco. Cornice caratterizzata da festoni di alloro e da teste d’angelo. Croce calvaria centrale costituita da crocette. Scompartimenti muniti di una coppia di filetti. Tracce di una coppia di fermagli di restauro. Stato di conservazione: discreto. Materiale di copertura scomparso lungo il dorso, in parte ai piatti. Fiore parzialmente assente. Volume restaurato. I festoni1, le teste d’angelo2 (fregi infrequenti), la particolare situazione dei legatori nell’Urbe (considerato il testo ivi impresso) non assillati (sembra) dalla necessità di trovare canali di smercio librario in altre città, e le note tipografiche propongono di assegnare la legatura all’ultimo quarto del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia centrale.
• note di dettaglio INC. F 78
Probus, Marcus Valerius.De interpretandis Romanorum litteris, cur. Michele Ferrarini. [Brescia], Bonino Bonini, 27 ottobre 1486. 4°.Legatura su cartone alla quale sono stati applicati i piatti di una legatura in cuoio di capra bruno decorato a secco. Cornice esterna caratterizzata da rosette su base losangata. Specchio caratterizzato da una coppia di fasci di filetti incrociati e da quattro crocette su sfondo quadrato. Impronte di cinque borchie su base circolare. Tracce di due fermagli costituiti dalle impronte di altrettante contrograffe tetralobate fissate con quattro chiodi, verosimilmente metallici sul piatto anteriore e da tre lacerti di bindelle. Cucitura su due nervi. Stato di conservazione: mediocre. Materiale di copertura parzialmente scomparso sul piatto anteriore, assente lungo il dorso. Bruniture ai piatti. Volume restaurato. Se i fregi1 non paiono caratterizzanti, l’impianto ornamentale caratterizzato dallo specchio provvisto di una coppia di fasci di filetti incrociati con quattro crocette su sfondo quadrato e la data di stampa inducono ad assegnare la legatura all’ultimo quarto del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia centrale. Piatti invertiti in occasione del restauro.
• note di dettaglioMss. Turri D 12
Geremia de Montagnone, Compendium moralium notabilium. 1388, 9 settembre. Cart. (membr. le cc. 1-10); 280 x 210 mm; c. 155; grafia gotica corsiva; rubriche in inchiostro rosso e blu, 2 col.; note marginali del sec. 18.Legatura alla quale sono stati applicati i lacerti dei piatti di una coperta di cuoio marrone su assi lignee decorata a secco. Filetti concentrici bruniti. Cornice e losanga centrale rispettivamente caratterizzate da serpentine spezzate e da nastri filigranati. Cucitura su quattro nervi. Stato di conservazione: mediocre. Materiale di copertura parzialmente scomparso congiuntamente ad apprezzabili spellature ai piatti.
L’impianto ornamentale, le serpentine spezzate1 e i nastri cordonati2 propongono di assegnare la legatura all’ultimo quarto del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia centrale.
Mss. Turri D 81
Terentius Afer, Publius. Comoediae. [1451-1475 ca.]. Membr. (cart. le c. I e II); 216 x 160 mm; c. I + 131 c. + c. II; grafia umanistica a inchiostro bruno di andamento corsivo, 25 righe di testo a piena pagina.
Legatura alla quale sono stati applicati i piatti di un manufatto in cuoio di capra bruno su cartone decorato a secco. Filetti concentrici. Cornice esterna caratterizzata da rami d’edera, interna da rosette esalobate su sfondo circolare. Specchio caratterizzato da crocette e cerchielli. Coppia di fermagli rifatti. Cucitura su tre nervi. Stato di conservazione: mediocre. Materiale di copertura svanito lungo il dorso. Diffuse spellature. Volume restaurato nel 1934. I rami d’edera1 e il periodo di redazione consentono di attribuire la legatura all’ultimo quarto del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia centrale.
Mss. Vari B 118
Cyrillus Alexandrinus . Thesaurus adversos haereticos, nella versione latina di Giorgio da Trebisonda. [1460-1470 ca.] . Membr. (cart. le c. I e II); 305 x 220 mm; c. I + 65 c. n.n. + c. II; grafia umanistica a inchiostro bruno, 39 righe di testo a piena pagina, tit. a inchiostro rosso, letterina incipitaria del testo di ogni par. in maiuscola umanistica a inchiostro blu.
Legatura alla quale sono stati applicati i lacerti dei piatti in cuoio di capra bruno su assi lignee decorato a secco. Cornice esterna caratterizzata da rami d’edera, interna da crocette cordonate. Negli angoli dello specchio, sei occhi di dado ripetuti anche a mazzi e dipinti in rosso, lungo il margine della coppia di cartelle circolari, internamente munite di barrette diritte e ricurve. Quattro fermagli di restauro. Cucitura su quattro nervi. Stato di conservazione: mediocre. Materiale di copertura parzialmente scomparso ai piatti, interamente lungo il dorso. Volume restaurato.
I rami d’edera1 (cfr. Mss. Vari D 19), i minuti cartigli2 (cfr. Mss. Vari E 27) costituiti da occhi di dado probabilmente in gesso realizzati in colore qui vivido3 a ricordare il decoro modo fiorentino, caratterizzato dalle analoghe fogge ravvivate a foglia d’oro e le cartelle circolari centrali che caratterizzano a partire dal 1450 circa i manufatti fiorentini4, consentono di attribuire la legatura all’ultimo quarto del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia centrale.
Mss. Vari D 19
Ovidius Naso, Publius. Opere. 1466. Membr. (cart. le c. I e II); 258 x 183 mm; c. I + 92 c. n.n. + c. II; grafia umanistica a inchiostro bruno, 29 righe di testo a piena pagina.
Legatura alla quale sono stati applicati i lacerti dei piatti in cuoio di capra su cartone decorato a secco. Cornice esterna caratterizzata da rami d’edera, interna da crocette cordonate ripetute nella cartella circolare. Due fermagli di restauro. Cucitura su tre nervi. Stato di conservazione: mediocre. Materiale di copertura dalle apprezzabili screpolature scomparso lungo il dorso. Volume restaurato nel 1938. I rami d’edera1 (cfr. Mss. Vari B 118) e le cartelle circolari centrali che caratterizzano a partire dal 1450 circa i manufatti fiorentini2, consentono di attribuire la legatura all’ultimo quarto del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia centrale.
Mss. Vari E 27
Preti, Girolamo [15. sec.]. Liber summarie divisiones omnium titulorum institutionum legalium. 1459 Membr. (cart. le c. I e II); 238 x 163 mm; c. I + 28 c. n.n. + c. II; copiato da Girolamo Preti, grafia umanistica a inchiostro bruno, di andamento corsivo, tit. e testo della sottoscr. finale a inchiostro rosso (sia in minuscola che in maiuscola), 31 o 32 righe di testo su due col.
Legatura alla quale sono stati applicati piatti di un manufatto in cuoio di capra su assi decorato a secco. Cornice caratterizzata da barrette cordonate, diritte, ricurve e da occhi di dado, motivi ripetuti nel quadrangolo centrale, affiancato da cerchielli accantonati e sotto forma di cartiglio circolare. Dorso liscio. Stato di conservazione: mediocre – discreto. Materiale di copertura in parte scomparso ai piatti, interamente lungo il dorso. Spellature ai piatti. Il cartiglio di cerchielli1 (cfr. Mss. Vari B 118), la cartella polilobata e la data di redazione inducono ad assegnare la legatura alla seconda metà del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia centrale. Materiale di copertura di buona qualità.
Mss. Vari E 35
Colleoni, Bartolomeo. Testamento di Bartolomeo Coleone. [1475-1500 ca.] Cart.; 215 x 157 mm; 45 c. n.n.; copia.
Legatura alla quale sono state applicati i piatti di un manufatto in cuoio di capra nero su cartone decorato a secco. Cornice caratterizzata da fregi fitomorfi entro margine cuoriforme, Specchio delimitato da due fasci di filetti incrociati con quattro mazzi costituiti ciascuno da quattro croci su base quadrata Fermaglio di restauro. Dorso liscio. Stato di conservazione mediocre. Materiale di copertura parzialmente scomparso in parte ai piatti, interamente lungo il dorso. Volume restaurato nel secolo XX. I fregi fitomorfi entro margine cuoriforme1, infrequenti, e lo specchio caratterizzato da due fasci di filetti incrociati con decoro nei singoli scompartimenti e le note manoscritte propongono di ritenere la legatura propria dell’ultimo quarto del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia centrale.
Mss. Vari E 132
Albo, Yosef.Sefer ha’-iqqarim. [1425-1500 ca.] Cart.; 215 x 152 mm; c. I-IV + 253 c. + 2 c. bianche n.n. fra le c. 116-117 + c. V; grafia rabbinica senza punti su 25 linee.
Legatura alla quale sono stati applicati il piatto anteriore di un manufatto in bazzana marrone e quello posteriore in cuoio di capra nocciola su cartone decorati il primo in lega d’oro ossidata a raffigurare una semplice cornice, a secco il secondo caratterizzato dalla cornice munita da ovali in testa e al piede dei quali si evidenziano archetti cordonati, a fronte dello specchio provvisto di crocette, losanghe dai lati concavi e occhi di dado. Tracce di due fermagli. Stato di conservazione: mediocre. Materiale di copertura in parte scomparso ai piatti, interamente lungo il dorso. Tracce di bruniture al quadrante posteriore. Volume restaurato nel 1965. L’impianto ornamentale rilevato nello specchio del piatto posteriore dagli occhi di dado entro margini polilobati suggerisce di assegnare la legatura all’ultimo quarto del secolo XV, eseguita nell’Italia centrale1 (?).