quattrocento
le antiche legature di pregio . il quattrocento
italia settentrionale
INC. C 2
Cicero, Marcus Tullius. Orationes. Venezia, Giovanni De Gregori e Giacomo Britannico, 8 novembre 1483. f°.
INC. C 45
Persius Flaccus, Aulus. Satyrae, comm. Giovanni Britannico. Brescia, Giacomo Britannico, 17 febbraio 1486 f°.
Il decoro della cornice1, il gusto germanico dei fregi fitomorfi su base losangata2 e le note tipografiche sembrano assegnare la legatura all’ultimo quarto del secolo XV, verosimilmente eseguita nell’Italia settentrionale. Caratteristici per le legature rinascimentali italiane, i riquadri ornati con la ripetuta impressione di una piastrella3.
INC. E 15
Filelfo, Francesco. Orationes cum quibusdam aliis eiusdem operibus. [Con:] Aristoteles, Rhetorica ad Alexandrum, tr. Francesco Filelfo. Apophthegmata [in latino], tr. Francesco Filelfo. Galenus, Intro-ductorium ad medicinam principiis [in latino], tr. Giorgio Valla. Brescia, Giacomo Britannico, 18 giugno 1488. 4°.
INC. G 10
Trovamala, Giovanni Battista. Summa casuum conscientiae. [Con:] Sixtus IV, papa, Bulla “Etsi dominici gregis”. Venezia, Giorgio Arrivabene, 9 settembre 1495. 8°.
INC. G 11
Bartolomeo da San Concordio. Summa de casibus conscientiae. [Con:] Antonino, santo, De septem vitiis capitalibus. Venezia, Nicolò Girardengo, 12 maggio 1481. 8°.
INC. G 12
Caracciolo, Roberto. Opera, cur. Philippus de Rotingo. Venezia, Giorgio Arrivabene, ed. Bernardino Rasina e Benedetto Fontana, 16 maggio 1496. 4° e 8°
Mss. Regg. C 398
Ferrarini, Michele Fabrizio. Antiquarium. [1477-1486 ca.]. Membr., cart. l’inserto iniziale aggiunto nei sec. XIX-XX; 333 x 217 mm (c. I); c. I + 8 c. + c. II + 217 c.; autogr., grafia umanistica a inchiostro bruno, didascalie e intestazioni topografiche di città a inchiostro rosso, testo delle iscrizioni in carattere maiuscolo latino e greco.
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Cuoio di capra bruno su assi lignee decorato a secco. Filetti concentrici. Cornice e quarti d’angoli nello specchio caratterizzati da motivi del genere moresco costituiti da barrette coronate diritte e ricurve. Tracce di quattro cantonali in bronzo inciso muniti di frammento di medaglia raffigurante il busto di Adriano: residuano gli angolari superiore destro sul piatto anteriore e inferiore sinistro su quello posteriore. Cartella centrale tetralobata in ottone ornata con il volto frontale antropomorfo (Medusa?) entro il serto a torciglione filigranato sormontata dalla tabula ansata provvista della scritta “DEO ET/VIRTVTI/OMNIA” sul quadrante anteriore, “ANTIQUA/RIVM” su quello posteriore. Tracce di quattro paia di fermagli costituiti da altrettanti lacerti di bindella in cuoio assicurati tramite tre chiodi a testa bombata in ottone sul piatto anteriore e da quattro contrograffe cuoriformi con finestrella di aggancio laterale e fregio fitomorfo, ancorate a quello posteriore con tre chiodi metallici. Cucitura su cinque nervi. Tagli dorati. Stato di conservazione: discreto. Marginali spellature. Apprezzabili bruniture ai piatti. L’impianto ornamentale, le ferramenta attribuite a Bartolomeo Spani, architetto, scultore e orefice reggiano nato nel 1468 la cui attività può iscriversi tra gli anni 1494 e 15381 e le note tipografiche assegnano la legatura alla fine del secolo XV, verosimilmente eseguita in Emilia Romagna, forse a Ferrara2. Legatura pubblicata3. Le ferramenta in foggia di tabula ansata4 riguardano il decoro favorito dagli umanisti padovani: tavoletta con maniglie, usata nell’antichità come cornice per l’iscrizione sui sarcofagi. Essa compare su legature veneziane dopo il 1500, pressappoco nello stesso periodo a Napoli e a Firenze, su un piccolo gruppo in-ottavo di classici latini legati nella seconda decade del secolo XVI. Nel complesso, la morfologia di questo ornamento, quasi sempre delineato da un doppio filetto, fatte salve le dimensioni legate al formato del libro presenta modeste variazioni. Disposta verticalmente nei libri di piccolo formato, orizzontalmente nei grandi volumi, la tabula ansata circoscrive il titolo dell’opera, o il nome dell’autore, o entrambi, composti in lettere epigrafiche5. Questo semplice modello decorativo di ispirazione classica, riesumato nella scia della rivalutazione umanistica della decorazione e dell’architettura del mondo greco-romano, compare su legature di libri in gran parte d’origine italiana, databili prevalentemente ai primi due decenni del secolo XVI: è noto tuttavia dalla fine del Quattrocento e lo si ritrova sino alla metà del Cinquecento. Inoltre, era già stato impiegato nei fregi dei frontespizi, ora vuoto ora come cornice del titolo, del nome dell’autore o dell’editore – come nel caso della marca tipografica dei Vascosan di Parigi. Essa ebbe funzione decorativa e insieme didascalica, in quanto cornice del titolo del libro o del nome dell’autore cui aggiungere la valenza simbolica: impressa prevalentemente su testi di scrittori latini o ad essi ispirati, tanto da introdurre il lettore nell’atmosfera classica propria di questi autori. Ricompare nel XIX secolo anche in Inghilterra.
Mss. Turri F 52
Tibullo, Elegie. Sec. 15. Membr.; 218 x 135 mm; c. 41 n. num.; grafia umanistica; chiose marginali di mani ed epoche diverse.
Mss. Vari B 119
Biblia sacra, contenente l’Antico Testamento sino alla fine dei libri dei Maccabei. [1465-1475 ca.] Membr.; 315 x 218 mm; 341 c. n.n.; grafia gotica, maiuscola nei tit. incipitari, a inchiostro bruno, 53 righe di testo su due col., inc. ed expl., numerazione dei cap. e dei par., notabilia e tit. corrente a inchiostro rosso.
Mss. Vari E 117
Ordo missae. [1450-1490 ca.]. Membr. (cart. le c. I e II); 230 x 160 mm; c. I + 26 c. n.n. + c. II; grafia umanistica a inchiostro bruno, di andamento corsivo, 28 righe di testo a piena pagina, tit., indicazioni liturgiche e altre sezioni testuali a inchiostro rosso, segni di par. a inchiostro rosso e blu.
italia centrale e meridionale
INC. A 1
Gregorius IX, papa. Decretales cum glossa, cur. Girolamo Chiari. Venezia, Battista Torti, 20 settembre 1491. f°.
INC. B 50
Pietro da Bergamo. Tabula operum Thomae Aquinatis. Bologna, Baldassarre Azzoguidi, 11 marzo 1473. f°.
INC. D 27
Augustinus, Aurelius, santo. De civitate dei [in italiano]. [Venezia?, Antonio Miscomini, c. 1476 – 1478]. Registrato anche come: [Firenze?, non dopo il 1483]. f°
• note di dettaglio
INC. E 2
Marchesini, Giovanni. Mammotrectus super Bibliam. Venezia, Franz Renner e Nikolaus von Frankfurt, 1476. 4°.
INC. E 7
Barbieri, Filippo. Discordantiae sanctorum doctorum Hieronymi et Augustini; Sibyllarum et prophetarum de Christo vaticinia. [Con:] Proba Falconia, Cento vergilianus. Tommaso d’Aquino, santo, Praefatio super symbolum Athanasii; Explanatio super orationem dominicam; Explanatio super salutationem angelicam; Ex-planatio super Te Deum; Explanatio super Gloria in excelsis. Donatus theologus. [Roma, Georgius Teutonicus (Georg Herolt o Lauer?) e] Sixtus Riessinger, [c. 1482]. 4°.
INC. F 78
Probus, Marcus Valerius.De interpretandis Romanorum litteris, cur. Michele Ferrarini. [Brescia], Bonino Bonini, 27 ottobre 1486. 4°.
Mss. Turri D 12
Geremia de Montagnone, Compendium moralium notabilium. 1388, 9 settembre. Cart. (membr. le cc. 1-10); 280 x 210 mm; c. 155; grafia gotica corsiva; rubriche in inchiostro rosso e blu, 2 col.; note marginali del sec. 18.

Mss. Turri D 81

Mss. Vari B 118

Mss. Vari D 19

Mss. Vari E 27

Mss. Vari E 35

Mss. Vari E 132

italia
INC. A 18
Chiesa cattolica. Missale Romanum, cur. Philippus de Rotingo. Venezia, Ottaviano Scoto, 31 agosto 1482. f°.
INC. A 19
Foresti, Giacomo Filippo. Supplementum chronicarum. Brescia, Bonino Bonini, 1 dicembre 1485. f°.
• note di dettaglio
INC. B 16
Maius, Junianus. De priscorum proprietate verborum, cur. Bartolomeo Partenio. Venezia, Ottaviano Scoto, 3 giugno 1482. f°.
INC. E 9
Piazza, Francesco. Opus restitutionum, usurarum, excommunicationum. [Venezia], Bartolomeo da Cremona, 1472. 4°.
INC. E 26
Hermes Trismegistus. De potestate et sapientia Dei [in latino], tr. Marsilio Ficino. Treviso, Geraert van der Leye, 18 dicembre 1471. 8°.
8 D 77
Quaglia, Giovanni Genesio. Liber de civitate Christi. Regii, per Ugonem de Rugeriis, 22 ian. 1501. 4° [198] c.
Corali 17 A 134
Antifonario del Tempo dalla Pasqua all’ultima domenica di ottobre, in latino. [1460-1470 ca.]. Membr. (cart. le c. I e II); 530 x 385 mm; c. I + 165 c. + c. II; copiato da Giovanni da Perugia, grafia gotica corale a inchiostro bruno, 6 righe di testo a piena pagina, indicazioni liturgiche a inchiostro rosso.
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Corali 17 A 141
Cuoio nocciola chiaro su assi lignee in corrispondenza dei tagli. Ampie lamine in ottone lungo il margine dei piatti a formare fogliami stilizzati negli angoli, assicurati tramite chiodi e bottone centrale vuoto. Quadrangolo centrale dal bottone centrale pure vuoto. Tracce di un fermaglio costituito dal lacerto di anima in pelle allumata agganciato alla contrograffa di foggia latamente circolare dal margine ad archetti assicurata con quattro chiodi metallici a quello posteriore in prossimità del labbro di gola. Al piede del piatto posteriore, l’etichetta cartacea connotata con la lettera “F”. Quattro punte stabilizzatrici in ottone nella porzione inferiore dei labbri. Cucitura su sei nervi. Tagli spugnati in rosso e blu. Stato di conservazione: discreto. Marginali spellature. Volume restaurato1. Il periodo di redazione suggerisce di assegnare la legatura all’ultimo quarto del secolo XV. Per commenti sulle ferramenta cfr. Corali 17 A 134. Particolarmente robusta la contrograffa2 fissata in quattro punti al supporto posteriore.
Corali 17 A 150
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Cuoio marrone su assi lignee in corrispondenza dei tagli. Ampie lamine in ottone lungo il margine dei piatti, dorso escluso, assicurate tramite chiodi e cinque borchie dal bottone centrale vuoto. Tracce di un fermaglio. Al piede del piatto anteriore, l’etichetta cartacea connotata con la lettera “N”. Due punte stabilizzatrici in ottone nella porzione inferiore dei labbri. Cucitura su sei nervi in pelle allumata fendue. Stato di conservazione: discreto. Apprezzabili spellature.
Mss. Turri D 4

Mss. Turri F 31
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Mss. Vari E 28

Mss. Vari F 6

Mss. Vari G 6
