paesi bassi

le antiche legature di pregio . il settecento
PAESI BASSI

 

13 B 413-41413 C 497-49813 C 634-63713 I 68813 L 47915 A 44215 G 91815 I 36415 I 129317 B 286-287 | 17 E 338

 


13 B 413-414

Pollux, Iulius. Iouliou Polydeukous Onomastikon en bibliois deka. Julii Pollucis onomasticum Graece & Latine post egregiam illam Wolfgangi Seberi editionem denuo … emendatum, suppletum, & illustratum. Accedit commentarius doctissimus Gothofredi Jungermanni… itemque alius Joachimi Kühnii … suas notas adjecerunt, editionemque curaverunt septem quidem prioribus libris Joh. Henricus Lederlinus … et post eum reliquis Tiberius Hemsterhuis … Amstelaedami, ex Officina Wetsteniana, 1706. fol., 2 v., ill.

Pergamena decorata a secco. Coppia di cornici a due filetti collegate negli angoli. Ampia mandorla centrale del genere orientaleggiante. Cucitura su sei nervi. Stato di conservazione: discreto. Angoli ricurvi.
La placca1 orientaleggiante impressa mediante il torchio (cfr. 13 A 213-221) e le note tipografiche assegnano la coppia di legature al primo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguite nei Paesi Bassi.
note di dettaglio


13 C 497-498

Cudworth, Ralph. Radulphi Cudworthi… Systema intellectuale hujus universi, seu de veris naturae rerum originibus commentarii … Accedunt reliqua ejus opuscula … omnia ex anglico Latine vertit, recensuit, variisque obseruationibus dissertationibus illustrauit et auxit. Tomus 1 (-2). Editio secunda ex autographo Moshemiano emendatior & auctior. Lugduni Batavorum, apud Samuelem et Johannem Luchtmans, 1773. 4°, 2 v.

Pergamena rigida decorata a secco. Cornice costituita da una coppia di filetti. Motivo fitomorfo negli angoli interni dello specchio. Ampia placca centrale di foggia orientaleggiante. Dorso arrotondato. Cucitura su sei nervi. Stato di conservazione: discreto buono. Marginali spellature.
Il genere di manufatto, pergamena e decoro a secco con placca del genere orientaleggiante1, e le note tipografiche consentono di assegnare la coppia di legature all’ultimo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguita nei Paesi Bassi.
note di dettaglio


13 C 634-637

Baillet, Adrien. Jugemens des Savans sur les principaux ouvrages des auteurs, par Adrien Baillet; revus, corrigez, & augmentez par Mr. de la Monnoye. Tome premier [-huitieme]. Nouvelle edition, augmentée 1. de l’Anti-Baillet de Menage, avec des Observations de Mr. de la Monnoye; 2. des Reflexions sur les Jugemens des Savans; 3. des Reflexions sur la vie de Descartes par Baillet; 4. des Jugemens des Savans sur les maitres d’eloquence par Mr. Gilbert … Amsterdam, aux depens de la Compagnie, 1725. 4º, 8 v.

Pergamena rigida decorata a secco. Cornice costituita da una coppia di cornici collegate negli angoli costituite da due filetti. Motivo fitomorfo negli angoli interni dello specchio. Ampia placca centrale di foggia orientaleggiante. Dorso arrotondato. Cucitura su cinque nervi. Sato di conservazione: discreto – buono. Marginali spellature.
Il genere di manufatto, pergamena e decoro a secco con placca del genere orientaleggiante1, congiuntamente alle note tipografiche consentono di assegnare la serie di legature all’ultimo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguite nei Paesi Bassi.
note di dettaglio


13 I 688

Lorenzo Giustiniani, santo. Homiliae duae. Una de poenitentia, altera de eleemosyna. Parisiis, apud Michaelem Vascosanum, dec. 1522. 4°, [32] c.

Cuoio di capra rosso su cartone decorato in oro. Cornice caratterizzata da motivi fioriti, fogliati, filigranati e da uccelli a piena figura rivolti a destra e a sinistra. Specchio muto. Nel secondo scompartimento del dorso un cartellino cartaceo recita “1522 / Laurentii / Homiliae / Duae..”; fiorone centrale affiancato da fogliami accantonati in quelli residui. Cucitura su cinque nervi. Labbri ornati con fogliami. Tagli dorati. Stato di conservazione: discreto. Materiale di copertura lievemente scomparso in testa e al piede del dorso. Marginali spellature. Angoli ricurvi.
Il decoro fito- e zoomorfo della cornice1 assegna la legatura al 1725 circa, verosimilmente eseguita in Amsterdam dalla Van der Marck bindery2.
La bottega, operante in Amsterdam tra il 1725 e il 1756 circa, deve la denominazione al fatto che delle 28 legature note, 19 furono eseguite per Hendrick Adriaan Van der Marck, verosimile principale committente verso il 1725. Poco è noto sulla biografia, tranne il catalogo di vendita della sua collezione libraria che lo indica come signore di Leur e canonico di Utrecht. Anche se abitante in Utrecht, diverse sue legature sono state prodotte in Amsterdam, circostanza piuttosto inusuale (era piuttosto comune fare legare i volumi nella città di residenza): da intenditore tuttavia, gli è noto che le legatorie attive in quest’ultima città sono in grado di approntare manufatti di elevata qualità alla fine del secolo XVII – inizio XVIII. Nel periodo iniziale di attività, la Van der Marck bindery realizza legature senza particolare attenzione dalla doratura di qualità corrente. Limitato il repertorio di ferri: 14 rotelle, 17 punzoni e 2 placche.
La simmetria della cornice potrebbe suggerire il 1725 circa quanto ad esecuzione: verso tale data lo stile piuttosto formale Luigi XIV tende a scomparire per far posto a motivi naturalistici propri del regno di Luigi XV. Se così, potrebbe trattarsi di una produzione iniziale dell’atelier che continua ad operare oltre la metà del secolo XVIII, a lungo dopo la scomparsa di Vander Marck avenuta nel 1727.
Secondo le aspettative l’accavallamento del decoro alle estremità della cornice, a testimoniare l’utilizzo della rotella.
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13 L 479

Biblia Sacra. Le Nouveau testament c’est à dire la Nouvelle Alliance de Notre Seigneur Jesus Christ. Amsterdam, chez Pierre Brunel, s.a. 12°.

Cuoio di capra rosso su cartone decorato in oro. Cornice costituita da due filetti. Margine esterno caratterizzato da archetti sormontati da un cerchiello pieno alternati a fregi fitomorfi. Rosone centrale costituito da una rosetta quadrilobata vuota entro un serto di melograni, tulipani e corolle stilizzati; in testa e al piede un fiorone filigranato Nel secondo scompartimento del dorso la scritta “NOUVEAU/TESTAMEN”; rosetta quadrilobata vuota entro un serto di melograni affiancati da fregi fitomorfi accantonati. Cucitura su quattro nervi. Tagli dorati. Stato di conservazione: mediocre – discreto. Spellature ai piatti. Cerniere indebolite. Angoli sbrecciati.
I fioroni filigranati1e le note tipo grafiche assegnano la legatura alla prima metà del secolo XVIII, verosimilmente eseguita in Leida. Di reminiscenza seicentesca l’andamento rettilineo obliquo2 del decoro negli angoli degli scompartimenti.
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15 A 442

Valk, Gerard – Schenk, Pieter. Nova totius geographica telluris projectio. Amstelodami, s. t., 1709. fol., c.150  c. geogr.

Cuoio marmorizzato marrone su cartone decorato in oro. Cornice esterna del genere a pizzo, interna caratterizzata da motivi fitomorfi munita di una sfera armillare in punta d’angolo, ripetuta al centro degli scompartimenti entro motivi floreali e fogliati, tranne nel secondo provvisto di un tassello in cuoio nero dalla scritta in caratteri capitali “ATLAS/NOVUM”. Ampia placca centrale caratterizzata da Atlante (?) che solleva la sfera armillare entro volute fogliate. Cucitura su otto nervi. Tagli spruzzati di rosso e blu. Stato di conservazione: mediocre. Materiale di copertura parzialmente scomparso agli angoli e in corrispondenza dei nervi. Fiore in parte assente. Cerniere particolarmente indebolite. Apprezzabile parziale scomparsa del fiore.
Il genere di manufatto e le note tipografiche consentono di attribuire la legatura al primo quarto del secolo XVIII, eseguita nei Pesi Bassi. Placca centrale1 presente anche nelle legature di cui alle segnature 15 A 435-436.
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15 G 918

Caesar, Gaius Iulius. C. Julii Caesaris Quae extant omnia cum animadversionibus integris Dion. Vossii, J. Davisii … Ut & qui vocatur Julius Celsus De vita et rebus gestis C. Julii Caesaris, ex musaeo Joannis Georgii Graevii, Lugduni Batavorum, apud vid. C. Boutesteyn & S. Luchtmans; Delphis, apud Adrianum Beman, 1713. 8º, [16], 862, [50], 224 p., [15] c. di tav. , ill.

Pergamena rigida decorata in oro. Coppia di cornici concentriche costituite da due filetti. Fregio stilizzato negli angoli esterni del riquadro interno. Placca centrale costituita dallo scudo bipartito munito in testa di quattro leoni passanti, al piede di una banda verticale azzurrata, affiancato da una coppia di leoni rampanti e sormontato dalla corona a cinque punte, riferibile alla città di Rotterdam. Tracce di due lacci in tessuto verde. Dorso liscio. Nel primo scompartimento la scritta inchiostrata illustra gli estremi dell’opera. Capitelli dall’anima in pelle allumata al pari della cucitura su quattro nervi. Stato di conservazione: buono.
Il genere di manufatto1, lo stemma e le note tipografiche suggeriscono di attribuire la legatura al primo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguita a Rotterdam città in cui la produzione di legature premio si divide tra la bottega del Bloemenvaas group e la Hertenbinderji. Usuale il colore verde dei lacci, destinato a contrastare il materiale monocromo del materiale di copertura.
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15 I 364

Horn, Johann Friederich. Architectura de civitate. Editio novissima quam notis illustravit, ac indice locupletissimo adauxit Simon Kuchenbecker. Lugduni Batavorum, apud Cornelium Boutesteyn, 1699. 12°, [28], 716, [24] p.

Cuoio marmorizzato bruno su cartone decorato in oro. Stemma centrale cimato entro un serto fogliato. Cucitura su quattro nervi. Nel secondo scompartimento la scritta “HORNII / ARCHIT:” entro un tassello in corame marrone; fregio fitomorfo affiancato da motivi fogliati accantonati in quelli residui. Tagli spruzzati di rosso e di nero. Stato di conservazione: mediocre. Materiale di copertura parzialmente scomparso in testa e al piede del dorso. Cerniere indebolite.
L’assenza di decoro e le note tipografiche sembrano assegnare la legatura al primo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguita nei Paesi Bassi. Supra libros di area tedesca impresso in epoca posteriore alla sua produzione.


15 I 1293

Perizonius, Jacobus. Q. Curtius Rufus, restitutus in integrum, et vindicatus … a variis accusationibus, et immodica atque acerba nimis crisi … Johannis Clerici. Lugduni in Batavis, apud H. Teering, 1703. 8°, [14], 193 p., ill.

Cuoio marmorizzato marrone su cartone decorato in oro. Cornice costituita da due filetti. Ghianda negli angoli dello specchio. Armi riferibili alla nobile famiglia piemontese dei Turinetti, caratterizzate al primo e al quarto d’azzurro, alla mezz’aquila bicipite d’argento accorciata dalla partizione, al 2 e 3° d’oro alla torre di rosso, corona marchionale in cornice. Cucitura su cinque nervi. Nel secondo scompartimento del dorso la scritta entro un tassello in cuoio nocciola la scritta “Q CVR/RVFV”; aquila bicipite ad ali patenti alternata a torre in quelli residui. Tagli colorati in blu. Stato di conservazione: discreto. Marginali spellature. Angoli sbrecciati.
Le note tipografiche inducono ad attribuire la legatura al primo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguita nei Paesi Bassi. Stemma riferibile alla casata dei Turinetti, noto in 4 varianti1
note di dettaglio


17 B 286-287

Quintilianus, Marcus Fabius. De institutione oratoria libri duodecim, cum notis et animadversionibus virorum doctorum, summa cura recogniti et emendati per Petrum Burmannum. Lugduni Batavorum, apud Joannem de Vivie, 1720. 4°, 2 v., ill.

Pergamena rigida su cartone decorata a secco. Filetti concentrici. Fregio fitomorfo negli angoli esterni del riquadro interno. Losanga centrale di foggia orientaleggiante, realizzata tramite placca. Dorso arrotondato. Cucitura su sei nervi. Stato di conservazione: discreto. Marginali spellature. Alcune bruniture. Angoli ricurvi.
Il genere di manufatto e le note tipografiche assegnano le legature alla prima metà del secolo XVIII, eseguite nei Paesi Bassi. La depressione della placca rispetto alla circostante superficie, indica l’avvenuto utilizzo di un torchio.


17 E 338

Velleius Paterculus. Quæ supersunt ex Historiæ Romanæ voluminibus duobus. Cum integris scholiis, notis, variis lectionibus et animadversionibus doctorum. Curante Petro Burmanno. Lugduni Batavorum, apud Samuelem Luchtmans, 1719. 8º, [40], 748, [120] p., [1] c. di tav.

Pergamena rigida decorata in oro. Cornice costituita da due filetti. Tre ghiande negli angoli dello specchio. Armi centrali riferibili alla città di Nijmegen, rappresentate dallo scudo ornato con un’aquila bicipite ad ali patenti sormontata da corona reale e dalla scritta “NOVIO MAGVM”. In testa al dorso liscio la scritta inchiostrata “Paterculus”. Fiorone fitomorfo su base losangata negli scompartimenti. Anima passante dei capitelli e quattro nervi in pelle allumata o pergamena. Tagli spruzzati di rosso e marrone. Stato di conservazione: buono.
Il manufatto e le note tipografiche inducono ad assegnare la legatura al secondo quarto del secolo XVIII, eseguita in Nijmegen (Olanda), città in cui sono principalmente attive due botteghe per l’approntamento di libri premio: la Heymans bindery1 attiva nel periodo 1741-1743 circa, e la Van-Campen-bindery2La Biblioteca universitaria di Nijmegen custodisce diversi esemplari3 di questo genere.
note di dettaglio

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