On Borders / Sui confini 2

Un nuovo capitolo dell’esperienza di Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea

13 dicembre 2025 – 13 marzo 2026
Palazzo Tadea, Spilimbergo (UD)

On Borders / Sui confini 2 rappresenta il secondo capitolo di un racconto iniziato a Palazzo dei Musei di Reggio Emilia e dedicato all’esperienza di Linea di Confine, a partire dall’imponente collezione e dall’archivio prodotti in oltre trent’anni di attività.

Coordinata da fotografi, urbanisti e storici della fotografia, e diretta fino al 1997 da Paolo Costantini, Linea di Confine ha realizzato 35 progetti di committenza pubblica coinvolgendo 87 autrici e autori italiani e internazionali. Le ricerche hanno danno origine a oltre 3.500 fotografie, oggi conservate nella Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.

Dalla fine degli anni Ottanta, Linea di Confine indaga i mutamenti del paesaggio e gli spazi della città, del lavoro e della cura come dimensioni della vita quotidiana, individuando nella fotografia il medium privilegiato.

La mostra si apre nel salone monumentale con i Laboratori di Fotografia (1989-1999), cuore del progetto, che hanno messo in dialogo autori internazionali e giovani artisti dei territori coinvolti. Le opere in mostra interrogano la nozione di spazio nel paesaggio postindustriale attraverso produzioni divenute emblematiche. Insieme ad esse viene presentata una selezione di documenti (poster, locandine, cataloghi, inviti, corrispondenza con artisti e comunicati stampa), provenienti dall’importante archivio costituitosi nel corso dei primi dieci anni di attività dell’associazione.

Il percorso prosegue con tre progetti collettivi: Via Emilia. Fotografie luoghi e non luoghi 1 e 2 (1999-2000), Linea veloce Bologna-Milano (2003-2009) e Red Desert Now! (2014-2016), accomunati da un approccio tematico che intreccia la nozione di “luogo” con le trasformazioni culturali e sociali. Nel progetto dedicato alla via Emilia, gli autori e le autrici esplorano l’identità dell’antica strada romana, asse nevralgico per il flusso di merci, persone e informazioni, presagendo assetti territoriali ormai sempre più evidenti. Con Linea veloce Bologna-Milano sono invece raccontati i “territori della velocità” generati dalla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità. Infine, Red Desert Now! riflette sull’eredità visiva del film Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni attraverso ricerche che ne indagano l’influenza sulla fotografia contemporanea.

L’esperienza più che trentennale di Linea di Confine mostra come il confine sia uno spazio fertile e problematico. L’intuizione originaria – rivolgere lo sguardo alle aree marginali e ibride – si è rivela straordinariamente lucida. Le trasformazioni, complesse e rapide, degli spazi di vita e di lavoro, oggi non più soltanto fisici, mostrano come i confini continuino a essere il luogo verso cui indirizzare lo sguardo. Esperienze come quella di Linea di Confine costituiscono un riferimento, un accompagnamento e una guida.

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On Borders / Sui confini 2 represents the second chapter of an exhibition that began at Palazzo dei Musei in Reggio Emilia, dedicated to the experience of Linea di Confine and to the remarkable collection and archive produced over more than thirty years of activity.
Coordinated by photographers, urban planners, and historians of photography, and directed until 1997 by Paolo Costantini, Linea di Confine has carried out 35 public commissions involving 87 Italian and international artists. The research projects have generated over 3,500 photographs, now preserved in the Fototeca of the Biblioteca Panizzi in Reggio Emilia.
Since the late 1980s, Linea di Confine has explored the transformations of the landscape and the spaces of the city, of work, and of care as dimensions of everyday life, identifying photography as its privileged medium.

The exhibition opens in the monumental hall with the Laboratori di Fotografia (1989–1999), the core of the project, which brought together international artists and young authors from the territories under investigation. The works on display question the notion of space within the post-industrial landscape through photographic series that have since become emblematic. Alongside them, a selection of documents (posters, leaflets, catalogues, invitations, correspondence with artists, and press releases) is presented, drawn from the important archive built up during the association’s first decade of activity.

The exhibition continues with three collective projects: Via Emilia. Fotografie luoghi e non luoghi 1 e 2 (1999–2000), Linea veloce Bologna–Milano (2003–2009), and Red Desert Now! (2014–2016), united by a thematic approach that intertwines the notion of “place” with cultural and social transformations. In the project dedicated to the Via Emilia, the artists explore the identity of the ancient Roman road—today a vital axis for the circulation of goods, people, and information—anticipating spatial configurations that have since become increasingly evident. Linea veloce Bologna–Milano, in turn, portrays the “territories of speed” generated by the construction of the high-speed railway line. Finally, Red Desert Now! reflects on the visual legacy of Michelangelo Antonioni’s film Red Desert, through works that investigate its influence on contemporary photography.

The more than thirty-year experience of Linea di Confine shows how the border is both a fertile and problematic space. The project’s original intuition—to turn its gaze toward marginal and hybrid areas—has proved to be remarkably prescient. The complex and rapid transformations of living and working spaces, now no longer merely physical, reveal how borders continue to be the place toward which we must direct our gaze. Experiences such as that of Linea di Confine offer a reference, a companion, and a guide.

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