le antiche legature di pregio . il settecento
ROMA
6 A 7-9
Vergilius Maro, Publius. P. Virgilii Maronis Bucolica Georgica et Æneis ex cod. mediceo-laurentiano descripta ab Antonio Ambrogi florentino s. j. italico versu reddita … Tomus primus [-tertius]. Romæ, excudebat Joannes Zempel prope Montem Jordanum Venantii Monaldini bibliopolæ sumptibus, 1763-1765. fol., 3 v., ill.
Cuoio di vitello su cartone decorata in oro. Cornice caratterizzata da due filetti, ingentilita esternamente dal decoro a dente di topo. Margine interno della cornice caratterizzata da palmette alternate a motivo cuoriformi entro nastri mossi. Ampio fregio fitomorfo negli angoli interni dello specchio. Nel secondo scompartimento del dorso, il tassello in cuoio nero recita “TOM. I. (-III.)”; ampio fregio fitomorfo su sfondo circostante libero entro fogliami accantonati. Cucitura su sei nervi. Tagli dorati. Stato di conservazione: mediocre – discreto. Materiale di copertura parzialmente scomparso in testa e al piede. Alcune spellature ai piatti. Cerniere indebolite. Angoli ricurvi parzialmente sbrecciati Il decoro della cornice1, i fregi fitomorfi accantonati2 e le note tipografiche suggeriscono al terzo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguita a Roma.
10 D 16-17
Vignoli, Giovanni. Antiquiores pontificum Romanorum denarii olim in lucem editi, notisque illustrati a v.c. Joanne Vignolio iterum prodeunt tertia sui parte aucti, & notis pariter illustrati studio et cura Benedicti Floravantis. Romae, typis Rochi Bernabò, 1734. 4°, [16], 100 p., [1] c. di tav., ill., ritr. calcogr.; Fioravanti, Benedetto. Antiqui Romanorum pontificum denarii a Benedicto XI ad Paulum III una cum nummis S.P.Q.R. nomine signatis nunc primum prodeunt notis illustrati A. Benedicto ab Florauante. Romae, ex typographia Bernabò, 1738. 4°,[8], 229, [3] p., [34] c. di tav., ill.
Cuoio di capra rosso su cartone decorato in oro. Cornice dal margine a dente di topo caratterizzata da fregi fitomorfi. Un traliccio entro fogliami negli angoli interni dello specchio. Ampio stemma prelatizio centrale riferibile al cardinale G. A. De Via bolognese, caratterizzato nello scudo bipartito realizzato a filetti curvi, da un leone rampante con un giglio nella zampa sinistra su sfondo parzialmente azzurrato, affiancato da rosette e volute; in testa una coppia di cherubini alati al piede la veronica. Nel secondo scompartimento del dorso la scritta “ANTIQ./PONT./ROM./DENAR.”; un fiorone centrale entro fogliami stilizzati in quelli residui. Cucitura su sei nervi. Tagli dorati. Stato di conservazione: buono. Marginali bruniture. Se la cornice dai motivi fitomorfi
1 non evoca una bottega in particolare, i cherubini alati
2, le volute
3, la veronica
4, i tralicci
5 e le note tipografiche inducono ad assegnare la coppia di legature (opera di un primario
atelier stante l’elevata qualità complessiva del manufatto) al secondo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguite a Roma. Volume di dedica al cardinale G.A. De Via
6.
10 F 12
Spada, Francesco Antonio. Antelucanæ vigiliæ, sive Exercitationum libri 3. Quibus præcipua ad civilem facultatem pertinentia, nec non celebriorum civitatum ortus, progressusque tractantur. [Volumen primum-tertium]. Viennæ, typis Joannis Petri van Ghelen, sac. Cæsareæ regiæque majestatis aulæ, & universitatis typographi, 1725-1729. 4º, 3 v.
Cuoio di bazzana marrone su cartone decorato in oro. Cornice costituita dal margine ondivago e da una coppia di filetti. Margine interno dello specchio caratterizzato da fregi a culla sormontati da un motivo fogliato. Nel secondo scompartimento del dorso la scritta in caratteri capitali “SPADA/EXERCIT./TOM. I. II.”; un fiorone centrale entro motivi a mensola fogliati in quelli residui. Cucitura su cinque nervi. Tagli dorati. Stato di conservazione: discreto – buono. Marginali spellature. Angoli ricurvi. I fioroni1 lungo il dorso e le note tipografiche sembrano assegnare la legatura al secondo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguita a Roma2. Conforme ai canoni stilistici settecenteschi il decoro confinato lungo la cornice.
•
note di dettaglio
13 F 294
Piselli, Clemente. Compendio della vita, virtù, e doni del ven. servo di Dio p. Francesco Caraccioli fondatore de chierici regolari minori. Scritto da Clemente Piselli .. Edizione Seconda impressione con nuova aggiunta. Napoli, nella stamperia di Felice Mosca, 1705. 4º, [16], 246, [2] p., [1] ritr.
Cuoio marrone rossiccio su cartone decorato in oro. Cornice fitomorfa ripetuta lungo il dorso liscio. Cucitura su quattro nervi. Tagli dorati e incisi. Stato di conservazione: discreto. Spellature ai piatti. Il genere di cornice1 e le note tipografiche suggeriscono di assegnare la legatura al primo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguita a Roma2.
• note di dettaglio
13 I 289
Bremond, Antonin. De illustrissimis viris pp. Petro martyre Sansio episcopo Mauricastrensi, et Francisco Serrano, electo episcopo Tipasitanorum, deque pp. Johanne Alcobero, Joachimo Royo, et Francisco Diazio ordinis Praedicatorum Fo-chei in Fo-kiena Sinarum provincia martyrio perfunctis Commentarius, Romae, typis Hieronymi Mainardi, 1753. 8°, [8], 376 p.
Pergamena semifloscia decorata in oro. Cornice munita di due filetti e di monticelli esterni. Fregio fitomorfo negli angoli dello specchio. Dorso liscio. Anima dei capitelli in pergamena o in pelle allumata. Tagli colorati in blu. Stato di conservazione: discreto. Brunitura sul piatto anteriore. Angoli ricurvi. La probabile limitata diffusione del testo in considerazione dell’argomento e le note tipografiche inducono ad assegnare la legatura al terzo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguita a Roma. Apparentemente infrequente il fregio fitomorfo accntonato1
• note di dettaglio
13 I 463
Mazzinelli, Alessandro. Uffizio della Settimana Santa colle rubriche volgari, spiegazione di tutte le cerimonie… Roma, Tip. Barbiellini, 1771.12°, XVI, 511 p., ill.
Cuoio di bazzana marmorizzata bruna su cartone decorata in oro. Cornice costituita da due filetti, affiancati esternamente da monticelli e puntini, internamente da motivi fitomorfi alternati a nastri. Negli angoli interni dello specchio i simboli della Passione ripetuti entro fogliami accantonati negli scompartimenti del dorso. Cucitura su cinque nervi. Tagli dorati. Stato di conservazione: discreto. Marginali spellature ai piatti. Angoli ricurvi. Doratura in parte svanita lungo il dorso.
Il decoro della cornice1, i simboli della Passione e le note tipografiche sembrano assegnare la legatura alla seconda metà del secolo XVIII, verosimilmente eseguita a Roma. La croce, le tenaglie, il martello, la scala, la lancia e la spugna associati ad altri simboli religiosi, sono stati inseriti sin dalla seconda metà del Cinquecento nella cornice di libri devozionali francesi e in manufatti tedeschi. Segnaliamo in proposito una legatura tedesca eseguita nella bottega di Leonhard Ostertag nella seconda metà del Cinquecento, in pelle di scrofa decorata in oro, con una ricca decorazione allegorica raffigurante un catino, una brocca (Ponzio Pilato), il volto insanguinato di Cristo, il gallo, la frusta, una coppia di soldati romani. In un catalogo di Breslauer (Breslauer 104, I, n. 59) è pure stata segnalata una coperta dei primi del Seicento, smaltata e provvista di pietre preziose, verosimilmente eseguita ad Augusta o a Praga da David Altenstätter, che reca sul dorso gli strumenti della Passione. Simboli di questo tipo compaiono frequentemente in legature della seconda metà del Settecento e della prima metà dell’Ottocento entro un ovale raggiato al centro dello specchio, nei cantonali e negli scompartimenti del dorso. In Italia si manifestano frequentemente come qui, in legature romane e piemontesi della seconda metà del XVIII secolo. I simboli della Passione sono inseriti in decorazioni, fregi e cornici di stile corrispondente a quello del periodo di esecuzione della legatura.
15 A 407
Borromini, Francesco. Opus architectonicum equitis Francisci Boromini ex ejusdem exemplaribus petitum; oratorium nempé, ædesque Romanæ rr. pp. Congregationis Oratorii S. Philippi Nerii additis Scenographia, geometricis proportionibus, iconographia, prospectibus integris, obliquis, interioribus, ac extremis partium lineamentis. Accedit totius ædificii descriptio, ac ratio auctore eodem equite Boromino nunc primum edita. Romæ, Sebastianus Gianninus editit, ac excudit ad Anchoræ insigne in foro Agonali, 1725. fol., [8] ,31, [1], p., [2], II-LXVI c. di tav. calcogr., di cui 5 ripieg., ritr. [Tit. del front. calcogr.: Opera del cav. Francesco Boromino cavata da soi originali cioè L’oratorio, e fabrica per l’abitazione de pp. dell’oratorio di S. Filippo Neri di Roma].
Cuoio di bazzana marrone su cartone decorata a secco e in oro. Un fiorone negli angoli esterni della cornice costituita da due filetti. Cucitura su sei nervi. Stato di conservazione: mediocre. Diffuse spellature ai piatti. Angoli ricurvi.
I fioroni1 non riferibili ad una bottega in particolare, il carattere economico e le note tipografiche suggeriscono di attribuire la legatura al secondo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguita a Roma.
16 G 139
Fedele, Cassandra. Epistolae & orationes posthumae, nunquam antehac editae. Iac. Philippus Tomasinus è m.ss. recensuit, praemissa eius vita, argumentis, notisque illustrauit. Patauii, prostat apud Franciscum Bolzettam, 1636 (Patauii, typis Liuij Pasquati, 1636). 8º, 48, 228, [4] p., ill., 1 ritr.
Cuoio di capra rosso su cartone, decorato in oro. Cornice caratterizzata da palmette e cerchielli vuoti. Stemma centrale (140×105 mm) riferibile al doge Marco Foscarini. Cucitura su cinque nervi in canapa. Nel secondo scompartimento, il tassello nero recita “CASSAN/FIDEL/EPIST.”; ghianda centrale entro volute accantonate. Banda orizzontale fitomorfa al piede del dorso. Tagli dorati. Stato di conservazione: mediocre – discreto. Materiale di copertura parzialmente scomparso in testa e al piede del dorso. Cerniere indebolite. Il genere di cornice1 e le note biografiche del destinatario, il doge Marco Foscarini (1696-1763), statista, bibliofilo, autore di numerose opere, ambasciatore nell’Urbe tra il 1736 e il 1740, propongono di assegnare la legatura al secondo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguita a Roma. Suoi manufatti sono tra l’altro, conservati nelle Biblioteche civica A. Mai2 di Bergamo, Trivulziana3 e Sormani4 di Milano, Marciana5 di Venezia, Passerini Landi6 di Piacenza e Casanatense7 di Roma; all’estero la nazionale8 di Berlino, la British Library9 di Londra, e la Shakespeare Folger Library di Washington10.
17 C 379
Degli Agostini, Giovanni. Notizie istorico-critiche intorno la vita, e le opere degli scrittori viniziani. Raccolte, esaminate, e distese da f. Giovanni Degli Agostini. In Venezia, presso Simone Occhi, 1752-1754. 4º, vol. I, [8], LXIV, 623, [1] p.
Cuoio di bazzana marmorizzato marrone e bruno su cartone decorato in oro. Margine della cornice costituita da tre filetti, caratterizzato da fregi fitomorfi alternati a gigli. Scompartimenti del dorso ornati con motivi fogliati su base losangata entro fogliami e rosette pentalobate accantonate. Cucitura su sei nervi. Tagli dorati. Stato di conservazione: discreto. Alcune spellature ai piatti. Cerniere indebolite. L’argomento di interesse locale e le note tipografiche sembrano proporre l’attribuzione della legatura al terzo quarto del secolo XVIII, verosimilmente eseguita nel Veneto; il decoro della cornice
1, di gusto transalpino
2, notato in legature settecentesche capitoline
3 (cfr.
17 E 612), sembra invece proporne l’origine romana. L’accavallamento dell’ornamento in corrispondenza degli angoli
4 testimonia l’utilizzo della rotella.
17 E 612
Stay, Benedetto. Philosophiae versibus traditae libri sex. Editio secunda auctior et emendatior. Romae, ex Typographia Palladis, excudebant Nicolaus et Marcus Palearini, 1747 (Romae, excudebant Nicolaus et Marcus Palearini ad theatrum Pompeii, 1748. Mense Januario). 8°, XXXII, 333, [3] p.
Cuoio di bazzana marmorizzato marrone e bruno su cartone decorato in oro e a colori. Margine della cornice a dente di topo costituita da due filetti, caratterizzato da fregi fitomorfi alternati a gigli. Armi nobiliari caratterizzate dallo scudo inquartato sormontato da due elmi cimati affrontati. Nel secondo scompartimento del dorso il tassello in cuoio rosso recita “STAY/PHILO-/SOPHIA”; motivo fogliato su base losangata entro volute fogliate accantonate. Cucitura su cinque nervi. Labbri ornati con fregi stilizzati. Tagli spugnati di verde e di rosso. Stato di conservazione: discreto. Spellature ai piatti. Cerniere indebolite.
Il decoro della cornice
1, di gusto transalpino
2, notato in legature settecentesche capitoline
3 (cfr.
17 C 379), sembra invece proporne l’origine romana. L’accavallamento dell’ornamento in corrispondenza degli angoli testimonia l’utilizzo della rotella. I tagli spugnati
4 completano il decoro del volume.
Mss. Turri F 123
Parafrasi de’ Salmi Penitenziali con la traduzione del Salmo “Qui Habitas“. [1701-1800 ca.]. Cart.; 185 x 135 mm; 58 c.
Cuoio di capra rosso su cartone decorato in oro. Cornice caratterizzata da due filetti, monticelli e denti di topo. Fogliame svasato accantonato esterno. Margine interno dello specchio provvisto di motivi fitomorfi entro nastri mossi. Cucitura su cinque nervi. Labbri ornati con fregi stilizzati. Tagli dorati. Carte di guardia in carta remondiniana dorata. Stato di conservazione: discreto. Marginali spellature e bruniture.
Il decoro della cornice1 consente di attribuire la legatura alla prima metà del secolo XVIII, verosimilmente eseguita a Roma. L’ampio fogliame utilizzato negli angoli è servito a mascherare l’accavallamento del decoro lungo il margine interno dello specchio.
Mss. Vari C 75
Gangi, Giuseppe. Instruttione a prencipi sopra il modo col quale si governano li PP. Gesuiti, fatta da persona religiosa, et del tutto spassionata. [1701-1800 ca.]. Cart.; 265 x 198 mm; 121 p.
Pergamena semifloscia decorata in oro. Cornice costituita da due filetti. Elica negli angoli interni dello specchio. Minuto vaso fogliato centrale. Due coppie di lacci di restauro in tessuto rosso. Dorso liscio. Anima dei capitelli passanti in pelle allumata o in pergamena. Stato di conservazione: discreto – buono. Avvallamenti del materiale di copertura. Marginali bruniture. Volume restaurato. Le eliche
1, i vasi fogliati e il periodo di redazione consentono di assegnare la legatura al primo quarto (?) del secolo XVIII, a Roma dalla bottega vaticana Andreoli (per la nozione cfr.
16 C 918). In evidenza l’utilizzo di un ferro
2 (cfr.
15 I 460, Mss. Regg. D 160) appartenuto al precedente atelier Soresini (per la nozione cfr.
16 D 645) venduto alla bottega vaticana.