BDR – Reggio nella Storia
Andrea Balletti. Storia di Reggio nell’Emilia
Reggio Emilia, Bonvicini, 1925; p. XXII, 732: ill.; 23 cm.
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Dedica Al lettore benevolo Indice
1. Preistoria
2. Reggio nell’epoca romana
3. Reggio nelle dominazioni barbariche
4. Vescovi e santi – Chiese e fondazioni
5. Canossa
6. Il Comune
7. Il Comune dalla pace di Worms a quella di Costanza
8. Reggio e la Lega lombarda
9. Guerra con Modena e Mantova – Reggiolo
10. I Comuni e i feudi – Le fazioni
11. Istituzioni civili – Le Consuetudini – Gli Statuti
12. Il Libro de’ fuochi – Gli statuti dei dazi
13. Chiese – Vescovi – Ospedali – Costumi
14. Le difese delle città
15. La Zecca
16. Lo studio – Lettere ed arti – Archivi e Notaj
17. Predominio de’ Guelfi – Superiori ed inferiori
18. Obizzo e Azzo d’Este
19. La società di San Prospero del popolo di Reggio e delle Arti della città di Reggio
20. Il Comune ed Enrico VIII
21. Le signorie dei Fogliani e di Giovanni di Boemia
22. La tirannide dei Gonzaga
23. Reggio Venduta
24. La signoria dei Visconti
25. Il Comune e i Visconti
26. Ottobono Terzi
27. Vescovi e Chiese – Uomini di spada e di toga
28. Nicolò d’Este – Lionello
29. Borso Duca
30. Ercole I
31. Il Rinascimento a Reggio
32. La Tvaja e la Cuseina
33. Il Guicciardini e l’Amorotti
34. Il Guicciardini al governo di Reggio
35. Reggio contesa dai Papi e da Alfonso I
36. La Basilica di San Prospero
37. Alfonso I ritorna al governo di Reggio
38. Reggio sotto il governo di Ercole II
39. La seconda metà del Rinascimento – Antonio Allegri e Prospero Clementi
40. Pittori del Secolo XIV – l’Arte della seta
41. La drammatica
42. Alfondso II
43. Le bonificazioni
44. Letterati, politici, giuristi – Accademie – Costumi
45. Il Concilio di Trento – Clero, Vescovi, Seminari
46. La Madonna della Ghiara – La Fiera
47. De Majore Magistratu
48. Cesare d’Este
49. Le informazioni del Governo di Reggio
50. Arti, Costumi e Lettere nel secolo XVII
51. La vita religiosa nel secolo XVII
52. Il principato di Correggio – La peste del 1630 – Alfonso III e Francesco I
53. Francesco II
54. Laura Martinozzi – La reggenza – Il ghetto
55. Il Duca Rinaldo
56. Francesco III
57. Scienze e lettere nel secolo XVIII
58. Le arti belle nel secolo XVIII
59. Ercole III
60. La bella Pescatrice
61. Fine del governo estense
62. Le Arti e i Collegi
63. La Repubblica reggiana
64. Vita repubblicana
65. Montechiarugolo
66. Reggio e Modena
67. La Cispadana – Il Congresso – Il Tricolore
68. La Cisalpina
69. Il 1799
70. Marengo – La Cisalpina risorta – L’Italiana
71. Il regno d’Italia
72. Il 1814
73. Francesco IV
74. 1821 – 1831
75. Francesco V – Il 1848
76. Scienze, lettere, musica nel secolo XIX
77. Le Arti dalla rivoluzione al 1859
78. La beneficienza
79. Preparazione
80. Fine del Governo austro-estense – 1859 Errata Corrige
Ugo Bassi. Reggio nell’Emilia alla fine del secolo XVIII
Reggio Emilia, Stab. Tip. Litogr. degli Artigianelli, 1895; p. 532; 19 cm
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Cap I – Reggio e il Ducato estense prima della Rivoluzione Francese
Cap II – Prime ribellioni
Cap III – Gli ultimi mesi del Governo ducale
Cap IV – 26 Agosto
Cap V – Autonomia
Cap VI – Monte Chiarugolo
Cap VII – La lotta per l’autonomia
Cap VIII – Dal Congresso di Modena alla fine del Congresso di Reggio
Cap IX – La Repubblica Cispadana e gli inizi della Cisalpina
Cap X – La Repubblica Cisalpina
Cap XI – Il ritorno dei Tedeschi Indice
La Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia
Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia – Cassa di risparmio di Reggio Emilia, 1997; p. 223, ill. ; 34 cm.
A cura di Maurizio Festanti. Prefazione di Luigi Balsamo. Testi di Giuseppe Adani, Gino Badini, Zeno Davoli, Maurizio Festanti, Silvana Gorrieri, Fabrizio Lollini, Roberto Marcuccio. Fotografie di Claudio Cigarini.
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Presentazione Antonella Spaggiari, Sindaco di Reggio Emilia
Presentazione Vincenzo Morlini, Presidente Cassa di Risparmio di Reggio Emilia
Prefazione Luigi Balsamo
LA STORIA
Storia della biblioteca Maurizio Festanti
Antonio Panizzi, bibliotecario europeo Roberto Marcuccio
I Gesuiti a San Giorgio Gino Badini
Palazzo San Giorgio, sede insigne della Biblioteca Giuseppe Adani
IL PATRIMONIO
La sezione manoscritti Maurizio Festanti
I Codici miniati Fabrizio Lollini
Le Edizioni antiche Maurizio Festanti
Le legature Silvana Gorreri
Il Gabinetto delle Stampe “Angelo Davoli” Zeno Davoli
Le Raccolte speciali Maurizio Festanti
Bibliografia
Storia illustrata di Reggio Emilia
Repubblica di San Marino, AIEP, 1987, 4 voll., ill.
A cura di Maurizio Festanti e Giuseppe Gherpelli, coordinamento e ricerca iconografica di Laura Gasparini.
L’opera, uscita inizialmente a fascicoli settimanali, si propone di ricostruire le vicende storiche di Reggio Emilia e del suo territorio, avvalendosi dei contributi di un nutrito numero di specialisti e di un ricco corredo iconografico. Suddivisa in quattro volumi, si articola in tre sezioni:
1. La storia (voll. 1-2). In questa sezione, vengono ripercorse le tappe principali delle vicende politiche, sociali, economiche e culturali che hanno caratterizzato la città e il suo territorio dalle origini ai giorni nostri.
2. Atlante (vol. 3). La sezione tratta in particolare degli aspetti più salienti relativi alle caratteristiche del territorio reggiano: morfologia, flora e fauna, idrografia, sviluppo demografico, toponomastica, urbanistica e architettura. Completano il quadro complessivo le monografie sui maggiori centri della provincia: Guastalla, Correggio, Scandiano, Novellara, Gualtieri e Brescello.
3. Argomenti (vol. 4). La sezione approfondisce alcune tematiche specifiche che, per la loro rilevanza, contribuiscono in modo determinante a comporre un quadro più organico della realtà storica reggiana: aspetti come la religiosità e il dialetto, l’istruzione e la moda, l’attività editoriale e la fotografia, la cooperazione e la cultura materiale.
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Indice degli autori e indice generale
Indice dei nomi
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Indice degli autori e indice generale Indice dei nomi
Vol. 1
1. Fiamma LENZI, Prima della storia
2. Maria Luigia PAGLIANI, Etruschi e celti
3. Maria Luigia PAGLIANI, Reggio romana
4. Francesca BOCCHI, Dall’alto Medioevo alla costituzione del comune
5. Gino BADINI e Laura ARTIOLI, Dalla fine dell’impero a Canossa
6. Gino BADINI, Matilde di Canossa
7. Francesca BOCCHI, Il comune 1115-1290
8. Massimo MUSSINI, La cultura artistica I. Il Medioevo feudale
9. Massimo MUSSINI, La cultura artistica II. L’età comunale
10. Giorgio MONTECCHI, I conflitti tra le signorie. Reggio tra XIV e XV secolo
11. Albano BIONDI, Il Rinascimento
12. Massimo MUSSINI, La cultura artistica III. Dalla fine dell’età comunale al Rinascimento
13. Giuseppe ANCESCHI, Boiardo e Ariosto
14. Marco BIANCHINI e Luisa BOSI, Economia e società I. Il Quattrocento e il Cinquecento
15. Albano BIONDI, L’età della Controriforma
16. Massimo MUSSINI, La cultura artistica IV. L’età del Barocco
17. Marco BIANCHINI e Luisa BOSI, Economia e società II. Il Seicento e il Settecento
18. Giuseppe ANCESCHI, Il secolo dei Lumi I. Le riforme
19. Roberto TASSONI, Il secolo dei Lumi II. I nuovi intellettuali tra scienze e umane lettere
20. Giuseppe ARMANI e Roberto TASSONI, Il secolo dei Lumi III. Teatro e società
Vol.2
21. Giuseppe ANCESCHI, Dall’Ancien régime all’epoca napoleonica
22. Giuseppe ANCESCHI, Dall’epoca napoleonica alla Restaurazione
23. William SPAGGIARI, Il Risorgimento
24. Odoardo ROMBALDI, Reggio nella ‘nuova Italia’
25. Odoardo ROM BALDI, Economia e società III. L’Ottocento
26. William SPAGGIARI, Intellettuali e società 1. L’Ottocento
27. Giorgio BOCCOLARI e Tiziana FONTANE SI, Le origini del movimento operaio e contadino
28. Adolfo ZAVARONI, Camillo Prampolini. Alle origini del socialismo reggiano
29. Daniele MENOZZI, I cattolici
30. Mauro DEL BUE, Il comune socialista
31. Marco BIANCHINI e Luisa BOSI, Economia e società IV. Verso la società industriale
32. Umberto NOBILI, La cultura artistica V. Un secolo di pittura (tra Ottocento e Novecento)
33. William SP AGGIARI, Intellettuali e società II. Tra Ottocento e Novecento
34. Rolando CAVANDOLI, La grande guerra
35. Rolando CAVANDOLI, Le origini del fascismo · reggiano (1919-1925)
36. Massimo STORCHI, Gli anni Trenta
37. Antonio ZAMBONELLI, L’antifascismo
38. Antonio ZAMBONELLI, La seconda guerra mondiale e la Resistenza
39. Marco MIETTO, I partiti negli anni della ricostruzione
40. Moris BONACINI, Reggio oggi l. Gli anni Sessanta e Settanta
41. Moris BONACINI, Reggio oggi II. Gli anni Ottanta
Vol.3
42. Mario PANIZZA e Sandra PIACENTE, Aspetti geomorfologici della provincia di Reggio Emilia
43. Alessandro ALESSANDRINI e Marco FONTANE SI, Flora e fauna
44. Anna MARMIROLI, Le acque e l’uomo
45. Gino BADINI, Lo sviluppo demografico
46. Gabriele FABBRICI, Toponomastica
47. Walter BARICCHI, Le vie di comunicazione
48. Umberto NOBILI, La cultura della “villa” (XV-XIX secolo)
49. Umberto NOBILI, I castelli della provincia di Reggio Emilia
50. Walter BARICCHI, L’architettura rurale. Forme e strutture nella pianura reggiana
51. Walter BARICCHI, L ‘Appennino reggiano. Riferimenti storici e caratteri insediativi
52. Walter BARICCHI, Lo sviluppo urbanistico
53. Walter BARICCHI, Iconografia di Reggio
54. Flavia DE LUCIS, La città come scena
55. Giuseppe ARMANI, Reggio nelle testimonianze di letterati e viaggiatori
56. Stefano STORCHI, Guastalla
57. Alberto GHIDINI e Valter PRATISSOLI, Correggio 1. Dalle origini al dominio estense
58. Alberto GHIDINI e Valter PRATISSOLI, Correggio 2. Dall’epoca napoleonica ai nostri giorni
59. Giuseppe ANCESCHI, Scandiano. Parte prima
60. Giuseppe ANCESCHI, Scandiano. Parte seconda
61. Gabriele FABBRICI e William SPAGGIARI, Novellara
62. Stefano STORCHI, Gualtieri e Brescello
Vol.4
63. Paolo GOLINELLI, Culti, devozioni e società
64. Flavia DE LUCIS, Feste e giochi
65. Zeno DAVOLI, L’arte dell’incisione
66. Gabriele F ABBRICI, Zecca e monete
67. Gian Paolo BRIZZI, La, scuola e l’istruzione nell’età moderna
68. Fabio FORESTI, Il dialetto. Parte prima
69. Fabio FORESTI, Il dialetto. Parte seconda
70. Adolfo ZAVARONI, La moda femminile 1860-1940
71. Adolfo ZAVARONI, La cooperazione. Dal “mutuo soccorso alla “cooperazione integrale”
72. Laura GASPARINI, Storia della fotografia a Reggio Emilia
73. Giuseppe OLMI, Società e colera
74. Massimo TOZZI FONTANA, La cultura materiale
75. Giorgio PEDROCCO, Industria e archeologia dell’industria a Reggio Emilia
76. Maurizio FESTANTI, La stampa a Reggio dalle origini al Seicento
77. Maurizio FESTANTI, Le origini del giornalismo reggiano
78. Massimo TASSI, Figure dello sport reggiano
79-80. William SP AGGIARI (a cura di), Indici
Cerimonie e feste a Reggio nei secoli passati
Le occasioni per organizzare cerimonie, cortei, addobbi che trasformassero la città di Reggio in una pubblica scena furono le più diverse nel corso dei secoli: ingressi solenni di illustri personaggi e regnanti in visita alla nostra città; celebrazioni relative ad importanti avvenimenti della famiglia estense come battesimi, matrimoni, nomine cardinalizie; processioni religiose (in occasione del Corpus Domini, per impetrare l’aiuto di Dio in caso di calamità naturali o di pestilenze, in occasione di particolari atti di culto verso la Madonna della Ghiara, con l’invenzione delle “missioni” per richiamare il popolo alla penitenza); mascherate; fiere.
Le occasioni per organizzare cerimonie, cortei, addobbi che trasformassero la città di Reggio in una pubblica scena furono le più diverse nel corso dei secoli: ingressi solenni di illustri personaggi e regnanti in visita alla nostra città; celebrazioni relative ad importanti avvenimenti della famiglia estense come battesimi, matrimoni, nomine cardinalizie; processioni religiose (in occasione del Corpus Domini, per impetrare l’aiuto di Dio in caso di calamità naturali o di pestilenze, in occasione di particolari atti di culto verso la Madonna della Ghiara, con l’invenzione delle “missioni” per richiamare il popolo alla penitenza); mascherate; fiere.
Per lo più realizzate a corredo di testi che riportano la descrizione dell’evento con dovizia di particolari, le incisioni che proponiamo in questa sezione hanno il fascino diretto dell’impatto visivo, che suggerisce immediatamente e suggestivamente la sontuosità degli apparati, dei carri e dei cortei che hanno sfilato tra le strade della nostra città nei tempi passati suscitando lo stupore degli spettatori e alimentando il consenso popolare.
Cerimonie e feste a Reggio nei secoli passati
La sfilata del 1619
Il 12 maggio 1619 sfilò tra le strade di Reggio una processione che doveva celebrare la traslazione della miracolosa immagine della Madonna della Ghiara all’interno del tempio appena costruito e venne finanziata in gran parte da enti religiosi, confraternite, dalla fabbriceria della Ghiara, come anche da organizzazioni civili e da privati. I carri, trainati da animali, e le macchine, spinte dall’interno, partirono da piazza del duomo verso via Emilia passando da via Carducci, proseguendo sul percorso via Emilia S. Pietro, via Roma, via Dante Alighieri, via Mari, via S. Domenico, via Gabbi, via Fontanelli, via Don Zeffirino Iodi, via Campo Marzio, Piazza Fontanesi, via Ponte Besolario, via del Cristo, Corso Garibaldi, per terminare in Ghiara ove erano stati allestiti addobbi preziosi, statue in finto marmo e strutture a gradinate e palchi per ospitare sia gli spettatori che la famiglia estense.
Le macchine e i carri della processione, realizzati in legno, tela e stucco, rifiniti con colori, dorature, argentature e stoffe preziose, con ornamenti architettonici e scultorei, trasportavano musici e cantanti ed erano seguiti da cortei riccamente abbigliati.
Tutta la celebrazione è ampiamente descritta nel volume di Alfonso Isachi, Relatione intorno l’origine, solennità, traslatione et miracoli della Madonna di Reggio, Reggio Emilia, Flaminio Bartoli, 1619 (Biblioteca Panizzi, 8.F.148), con dodici tavole incise da Gian Luigi Valesio (frontespizio, facciata, interno e pianta della Basilica della Ghiara, più gli 8 carri delle confraternite) che rappresentano fedelmente le descrizioni dell’Isachi, pur omettendo alcuni elementi decorativi. Le lastre sulle quali sono state incise le immagini degli 8 carri, con i reintagli e le correzioni successivamente apportati da Bernardino Curti nel 1666, sono tutt’oggi conservate presso i Civici Musei di Reggio Emilia.
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Gian Luigi Valesio, Frontespizio figurato, bulino
Cristoforo Paulino, Il vero ritrato della miracolosa Madonna di Reggio, bulino
Gian Luigi Valesio, Prospetto, spaccato e pianta della Basilica della Ghiara, 3 incisioni a bulino su fogli giuntati
Gian Luigi Valesio, Carro trionfale della confraternita del SS.mo Sacram.to o di S. Stefano, bulino
Gian Luigi Valesio, Carro trionfale della Compagnia di S. Rocco, bulino
Gian Luigi Valesio, Inuentione della Confraternita di Servi, bulino
Gian Luigi Valesio, Machina della Confraternita de’ Crocesegnati presso S. Domenico, bulino
Gian Luigi Valesio, Carro Trionfale della Confraternita della Concettione presso S. Francesco, bulino Gian Luigi Valesio, Carro trionfale della Confraternita del Carmine, bulino
Gian Luigi Valesio, Inuentione della Confraternita della Visitatione presso S. Agostino, bulino
Gian Luigi Valesio, Drago della Confraternita della Visitatione presso S. Agostino, bulino
Cerimonie e feste a Reggio nei secoli passati
I fuochi d’allegrezza del 1642
Il 12, 13 e 14 aprile del 1642 si festeggiò in città l’elezione a cardinale di Rinaldo D’Este, fratello del duca, avvenuta l’anno prima, il 16 dicembre 1641, con scoppio di macchine pirotecniche e solenni funzioni religiose. Diversi apparati scenografici con giochi di fuochi furono innalzati in tre piazze cittadine e si ispirarono alle storie del paladino Rinaldo omonimo di quel cardinale d’Este che si era già distinto precedentemente in azioni militari in favore della causa cristiana: in piazza della Ghiara La Casa del piacere, in piazza S. Prospero La Selva Incantata e in piazza del Duomo La Città di Costantinopoli. Si trattava di allestimenti a mo’ di quinte che dovevano ospitare azioni sceniche con significati simbolici edificanti. Le recitazioni erano allietate dalla musica e rese sorprendenti dallo scoppio dei fuochi che venivano azionati per ultimi ed incenerivano interamente l’apparato effimero.
Dell’evento esiste una descrizione ad opera di Giambattista Franchi, Breve racconto de’ fuochi d’allegrezza fatti dalla città di Reggio per la promotione al cardinalato dell’Eminent.mo e Reverendiss.mo Sig. Prencipe Rinaldo d’Este, stampata a Reggio da Flaminio Bartoli nel 1642, con tre incisioni del reggiano Bernardino Curti che illustrano gli apparati innalzati nelle piazze.
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Bernardino Curti, La selva incantata, bulino
Bernardino Curti, L’assedio alla città di Costantinopoli, bulino
Bernardino Curti, La casa del piacere, bulino
Cerimonie e feste a Reggio nei secoli passati
La sfilata del 1674
Il 13 maggio 1674 una sontuosa festa cittadina celebrava l’incoronazione della miracolosa immagine della Madonna della Ghiara già traslata nel 1619 all’interno del tempio costruito in suo onore. Vi parteciparono la famiglia ducale e un gran numero di forestieri oltre ovviamente a tutti i cittadini reggiani. Finanziarono le spese sia il Consiglio del Comune che le Confraternite cittadine, gli ordini religiosi e molte famiglie nobili. Vennero costruite per l’occasione macchine allegoriche e carri, furono addobbate con particolare cura le facciate del Duomo e della Basilica della Ghiara (da cui partiva e dove arrivava la processione con le macchine e i cortei) e vennero costruiti, oltre alle logge per la corte ducale e per gli spettatori, due soli apparati effimeri, un obelisco e due fontane davanti alla Ghiara.
La minuziosa descrizione della festa ci viene offerta dal volume di Giacomo Certani, Maria Vergine Incoronata. Descrizione e dichiarazione della divota solennità fatta in Reggio li 13 Maggio 1674. Reggio Emilia, Prospero Vedrotti, 1675, che contiene 17 incisioni all’acquaforte riproducenti le macchine e il loro corteggio, eseguite da Giuseppe Maria Mitelli su disegni di Orazio Talami, molto fedeli alle descrizioni del Certani. Alcune di queste lastre sono tutt’oggi conservate presso i Civici Musei di Reggio Emilia.
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G.M. Mitelli, [Frontespizio calcografico], acquaforte
G.M. Mitelli, [Ritratto di Francesco II d’Este, duca di Modena e Reggio], acquaforte
G.M. Mitelli, Machina Trionfale della Venerabile Confraternita di S. Carlo…, acquaforte
G.M. Mitelli, Machina e Carro Trionfale della Vener. Confraternita dell Santiss.o Sacramento e Santiss.a Trinità…, acquaforte
G.M. Mitelli, Tempio di Gloria della Ven.e Confrat.a del Santiss.o Sacramento e cinque piaghe…, acquaforte
G.M. Mitelli, Machina e Carro Trionfale della Venerabile Confraternita di S. Rocco…, acquaforte
G.M. Mitelli, [Macchina della Confraternita di S. Rocco trasformata in fonte], acquaforte
G.M. Mitelli, Prima comparsa della Machina Trionfale della Ven.e Confrat.a dell’Inventione di S. Croce…, acquaforte
G.M. Mitelli, Machina di S. Domenico tramutata in fonte, acquaforte
G.M. Mitelli, Atto della mutatione della d.a Machina di S. Domenico, acquaforte
G.M. Mitelli, Arco Trionfale della Ven.e Confrat.a dell’Inventione di S. Croce detta della Morte…, acquaforte
G.M. Mitelli, Trono Glorioso della Ven.e Confrat.a dell’Immaculata Concettione di N. Sig.ra detta di S. Francesco…, acquaforte
G.M. Mitelli, Mausoleo Trionfale della Venerabile Confrat.a di S. Maria del Gonfalone detta del Carmine…, acquaforte
G.M. Mitelli, Carro Trionfale della Vene. Confrat.a della Visitatione di N.S. detta di S. Agostino…, acquaforte
G.M. Mitelli, Gulia eretta nanti al Tempio di N. Signora della Giara con l’ornamento di due fontane…, acquaforte
G.M. Mitelli, Machinetta della Corona accompagnata da S.E. Gover.e e dalli Ill.mi Sig.ri Ufficiali del Governo…, acquaforte
G.M. Mitelli, Disegno della Corona donata a N. Signora della Giara dalla Illustris.a Comunità di Reggio, acquaforte
Cerimonie e feste a Reggio nei secoli passati
Le feste del 1683La sera del 23 novembre 1683 si festeggiarono a Reggio due eventi importanti, la traslazione dell’immagine di S. Prospero, che sarebbe avvenuta il giorno successivo, e la vittoria dell’armata imperiale contro i turchi a Vienna, entrambe celebrate con solenni funzioni religiose. In tale occasione la nobiltà cittadina vuole erigere nella piazza della Ghiara una grande macchina pirotecnica, che con soffioni e girandole incendiava e distruggeva le personificazioni della Superbia, della Lussuria, della Ribellione e della Tirannia, tutte in abito turco, mentre la comparsa di quattro orologi scoppiettanti di girandole e una pioggia di stelle, davano gloria alle figurazioni della Fede Cattolica, dell’Oratione, della Vittoria e della Gloria dei Principi cristiani, sulle quali dominavano i vessilli del Pontefice, dell’Imperatore, del Re di Polonia e del Duca di Lorena. La regolata maestria del gioco dei fuochi aveva la funzione di celebrare visivamente il trionfo della fede cattolica e dei suoi difensori sugli infedeli e sui vizi.
Un’accurata descrizione della macchina, delle sue simbologie e del gioco dei fuochi venne pubblicata nell’opuscolo dal titolo: L’infedeltà fulminata o sia machina di foco eretta nella città di Reggio negli universali applausi per la gloriosa vitoria dell’armi di S.M.C. sotto di Viena con la sconfitta del turco. In Reggio, per Prospero Vedrotti, 1683 (Biblioteca Panizzi, 10.D.91/9).
L’opuscolo di 18 pagine contiene un’acquaforte anonima f.t. raffigurante la macchina pirotecnica.
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Cerimonie e feste a Reggio nei secoli passati
Le feste del 1687
Due eventi importanti segnarono l’anno 1686 per il Ducato di Modena e Reggio: Rinaldo D’Este venne eletto cardinale e la città di Buda fu strappata ai turchi dalle truppe imperiali. Reggio festeggiò nel maggio del 1687 con messe solenni e con due spettacoli pirotecnici, uno in piazza della Cittadella e uno in Piazza Grande, dei quali esiste una accurata descrizione nei due opuscoli con testo e tavole incise all’acquaforte da Carlo Antonio Forti, pubblicati per cura di Prospero Vedrotti.
Il primo porta il titolo: Il Tempio del merito aperto alla gloria de’ serenissimi Prencipi d’Este. Machina eretta dal Senato di Reggio, in occasione d’alcuni fuochi d’allegrezza fatti per la promotione alla sacra porpora dell’altezza serenissima del Sig. Prencipe Cardinale Rinaldo… Reggio Emilia, per Prospero Vedrotti, 1687, 36 p. + 2 tavole f.t. (Biblioteca Panizzi, 10.D.91/10 e 8.E.157/13)
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Il secondo è intitolato La Chiesa in Trionfo sù le ruine di Buda soggiogata dall’armi christiane. Machina eretta nella città di Reggio in occasione de i fuochi artificiali fatti dalli signori del Conseglio per la promozione alla Sagra Porpora dell’Altezza Serenissima del Signor Prencipe Rinaldo d’Este… In Reggio, per Prospero Vedrotti, 1687, 24 p. + 2 tavole f.t.(Biblioteca Panizzi, 8.B.93 e Misc. Regg. 23/3)
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La musica, i giochi pirotecnici, il ricco apparato di personaggi simbolici, la macchina dello spettacolo di piazza della Cittadella e il carro realizzato per la festa in Piazza Grande con trasformazioni a vista ed effetti a sorpresa erano tutti strumenti teatrali per propagandare la magnificenza del principe ed ottenere il consenso del popolo.
Cerimonie e feste a Reggio nei secoli passati
Il carnevale e le mascherate
Presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia si conservano 6 incisioni di Carlo Manfredi (1803 – post 1783), che raffigurano alcune “Mascherate” organizzate nei carnevali del 1741, 1742, 1750, 1762, 1765 e 1770, che si aggiungono ai tanti opuscoli, volumi e fogli volanti che riportano descrizioni, canzoni e componimenti poetici dei carnevali festeggiati a Reggio nei secoli XVII e XVIII. Le mascherate che trattano in modo scherzoso e licenzioso i temi dell’amore, dei mestieri, della follia, delle età dell’uomo e dello status sociale, assumono nel corso del secolo XVII un carattere maggiormente aulico, scenografico e macchinistico, parallelamente a quanto accadeva nell’ambito del teatro barocco. Sono una forma di divertimento aristocratico ben lontano da quello magico propiziatorio dei rituali popolari che pure continuano a svolgersi nelle strade secondarie della città.
A partire dal 1720, poi, il fatto che il principe ereditario Francesco Maria d’Este e la moglie Carlotta Aglae d’Orléans avessero stabilito in Reggio la loro dimora, contribuì ad incrementare le occasioni di divertimento pubblico, comprese le mascherate carnevalesche, alla cui realizzazione ora contribuiva più ufficialmente la Comunità.
Nelle mascherate settecentesche ritorna lo spirito malizioso e divertito che aveva caratterizzato quelle di inizio ‘600. Si tratta però ormai dell’espressione di una classe accademica e aristocratica, che rende più garbati i toni, soprattutto quando trae spunto dalla cultura popolare: i temi allegorici sono complessi, i materiali sono preziosi, la pompa è sontuosa, i macchinari sono artificiosi.
Le mascherate di questo tipo, legate ormai così strettamente alla cultura e al gusto barocchi iniziano a perdere di interesse alla fine del ‘700, quando vengono sostituite dalla “Festa delle Vecchie”, che ebbe fortuna fino alla metà del secolo XIX. In essa qualsiasi cittadino che facesse domanda alla Comunità di Reggio, poteva accaparrarsi una via o una piazza in cui erigere un palco su cui esibire dei fantocci di stracci in scenette ridicole relative a fatti cittadini realmente avvenuti e aventi per protagonisti delle figure di vecchie.
Carlo Manfredi operò a lungo a Reggio Emilia come incisore e calcografo nell’ambito delle stampe d’occasione. Le lastre con le “Mascherate” sono senz’altro tra le sue opere più riuscite, che produceva in proprio e che stampava per venderle in occasione della festa.
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Carlo Manfredi, Il Trionfo di Alcide, acquaforte, 1741
Carlo Manfredi, La fucina di Vulcano, acquaforte, 1742
Carlo Manfredi, Mascherata della Cuccagna, acquaforte, 1750
Carlo Manfredi, La conquista del Vello d’oro, acquaforte, 1762
Carlo Manfredi, Il Trionfo di Bacco, acquaforte, 1765
Carlo Manfredi, Il Trionfo della Pace, acquaforte, 1770
Cerimonie e feste a Reggio nei secoli passati
Festa per l’anniversario dell’incoronazione di Napoleone
Nel 1809, per festeggiare l’anniversario dell’incoronazione di Napoleone, avvenuta nel 1804, e per ricordare la visita che l’imperatore fece a Reggio il 26 giugno dell’anno successivo, venne pubblicato il bel volume in folio: G. Fantuzzi, Monumento della devozione e riconoscenza di Reggio a S.M. l’Imperatore e Re Napoleone I, Reggio Emilia, Torreggiani, s.a., con 5 grandi tavole incise all’acquaforte da Giacomo Mercoli (Biblioteca Panizzi, Scaff. 17.A.47). Le prime tre illustrano i progetti dell’architetto Domenico Marchelli per un monumento da sistemarsi sul baluardo di porta S. Stefano e un obelisco alla fine del corso della Ghiara, che non vennero poi realizzati per volere dello stesso Napoleone, il quale preferì che l’equivalente della spesa fosse devoluto ad opere di pubblica utilità. La quarta e quinta tavola raffigurano invece un loggiato effimero ad uso dell’orchestra ed un obelisco che vennero realizzati in Ghiara davanti al Palazzo Trivelli, in occasione della vista di Napoleone a Reggio nel 1805.
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Giacomo Mercoli, Pianta del monumento decretato dal Consiglio Dipartimentale (da un progetto di Domenico Marchelli)
Giacomo Mercoli, Elevazione del Monumento decretato dal Consiglio Dipartimentale (da un progetto di Domenico Marchelli)
Giacomo Mercoli, Monumento decretato dal Consiglio Comunale (da un progetto di Domenico Marchelli)
Giacomo Mercoli, Pianta del Cortile dinanzi l’abitazione di S. M. I. R. (da un progetto di Domenico Marchelli)
Giacomo Mercoli, Elevazione del Cortile dinanzi all’abitazione di S. M. I. R. (da un progetto di Domenico Marchelli)
Cerimonie e feste a Reggio nei secoli passati
L’ingresso solenne di Maria Anna Carolina d’Austria
Tra il 12 e il 17 maggio del 1841 la città di Reggio Emilia organizzò una grande festa, con processione di carri allegorici, allestimento di prospetti scenografici e di apparati effimeri, per celebrare la visita dell’imperatrice Maria Anna Carolina d’Austria.
La festa richiamò la partecipazione di regnanti e nobili provenienti dai ducati limitrofi, il che impose agli organizzatori di istituire un percorso obbligato per i carri allegorici e le carrozze da porta S. Pietro a porta S. Stefano, con logge allo sbocco delle strade laterali che impedissero l’accesso in entrata e in uscita. Le carrozze delle famiglie nobili erano mascherate quanto i carri, trasformandosi in piramidi egizie, tempietti gotici, cappelli cinesi, moschee e quant’altro. Le facciate dei palazzi erano coperte da apparati effimeri trasparenti e illuminati, uno dei quali rappresentava il Vesuvio in eruzione.
Sfilarono per la via Emilia 253 carri e il numero dei lumi impiegati nella notturna “Festa dei Moccoli” ammontò a 1.842.087.
Il conte Luigi Ferrari-Corbelli, responsabile della grandiosa “Festa dei Moccoli”, la tradizionale festa di carnevale in cui la città veniva illuminata da migliaia di lanterne, allestita in onore dell’imperatrice nella notte del 17 maggio 1841, commissionò ai migliori artisti del momento attivi nei ducati di Modena e Parma, dei disegni che raffigurassero i carri e gli apparati più interessanti; questi sono firmati da Carlo Lari, Bartolomeo Mamoli, Ercole e Angelo Montavoci, Fontanesi di Reggio (probabilmente Antonio), Giuseppe Boccaccio, Gatti di Reggio (probabilmente Filippo), Rossi di Modena (probabilmente Bernardino), Luigi Casali Bassi, Cosmo Cosmi, Giambattista Bolognini, Zattelli di Reggio e Prospero Minghetti.
L’album, che era entrato a far parte di una collezione privata, è stato acquisito dal Rotary Club di Reggio Emilia con il contributo di Nino Spallanzani e quindi offerto al Comune e alla Biblioteca Panizzi nel corso di una manifestazione ufficiale tenuta il 22 gennaio 2000.
I titoli sono manoscritti sul disegno stesso oppure sulla pagina bianca a fronte.
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Carlo Lari, Kiosk Turco della Società C. Lari e G. Predelli, trasparente…, acquerello
Carlo Lari, Facciata della casa ragioni del Sig.r Antonio Chioffi…, acquerello
Bartolomeo Mamoli, Carro Villereccio trasparente di una Società, acquerello
Carlo Lari, Tempio semi-Gotico nel Giardino ragioni del Sig.r Antonio Chioffi… acquerello
Montavoci di Reggio, Galleria di stile Moresco illuminata a trasparente eretta per una banda musicale, acquerello
Fontanesi di Reggio, Carro del comune di Novellara rappresentante una tenda con musici in costume Chinese, acquerello
Boccaccio di Parma, Casa Bongiovanni ornata a lumi a trsparenti e a ritratti d’illustri reggiani defunti, acquerello
Fontanesi di Reggio, Carro trasparente di una Società, acquerello
Boccaccio di Parma, Trasparente che ornava la facciata della Dogana, acquerello
Gatti di Reggio, Biga di una Società con Ombrello Chinese trasparente, acquerello
Fontanesi di Reggio, Carro del Comune di Montecchio rappresentante un Tempietto trasparente con musici …, acquerello
Rossi di Modena, Casa del Signor Giacobbe Levi illuminata a trasparenti e lumini, acquerello
Rossi di Modena, Carro di una Società rappresentante una Fregata illuminata a trasparente unitamente alle Vele, acquerello
Prospero Mercati, Casa del Signor Maggiore Prospero Mazzali Illuminata a trasparenti e lumini, acquerello
Fontanesi di Reggio, Carro del Signor Diego Trivelli rappresentante una passeggiata di un Signore Turco, acquerello
Rossi di Modena, Palazzo del Governo illuminato a trasparenti all’esterno ed internamente a giorno, acquerello
Carlo Lari, Tempio di Flora del Conte maggiore Antonio Vezzani Pratoneri…, acquerello
Casali, Palazzo di Finanza e Buon Governo in Reggio illuminato…, acquerello
Cosmi di Reggio, Cocchio de’ Signori Sidoli con Vasi trasparenti, acquerello
Boccaccio di Parma, Pallazzo Spalletti Trivelli illuminato a trasparenti e lumini, acquerello
Bolognini di Reggio, Cocchio del Signor Pietro Ferrari con fiori trasparenti, acquerello
Montavoci, Carro rappresentante un Tempietto dedicato a Bacco di una Società Filarmonica…, acquerello
Anonimo, Carro de’ Coristi del Teatro Comunale rappresentante una Tenda di stile Spagnolo trasparente, acquerello
Zattelli di Reggio, Casa Corbelli-Ferrari ridotta a stile gotico trasparente, acquerello
Minghetti di Reggio, Carro Corbelli-Ferrari rappresentante una Grotta con quattro Maghi…, acquerello e tempera
Zattelli di Reggio, Loggia trasparente di genere Persiano costrutta nella facciata della Casa Corbelli-Ferrari, acquerello
Minghetti di Reggio, Vulcano eretto ad una estremità del Corso nella piazzetta di Porta Santo Stefano…, acquerello e tempera
Luigi Casali, Prospettiva a trasparente nell’Atrio del Palazzo di Finanza e Buon Governo in Reggio…, acquerello e tempera
Cerimonie e feste a Reggio nei secoli passati
Le nozze del Duca
Nel maggio del 1842 si festeggiarono a Reggio Emilia le nozze tra l’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria-Este (che nel 1846 col nome di Francesco V divenne l’ultimo regnante del Ducato di Modena e Reggio) e la principessa Adelgonda di Baviera già celebrate a Monaco il 30 marzo dello stesso anno e festeggiate a Modena nel mese di aprile. La festa venne organizzata in più punti e in diversi momenti tra il 12 e il 24 maggio, con due sfilate di carri mascherati, realizzati nei più diversi stili ad opera di diversi artisti tra i quali spicca il contributo di Agostino Paradisi che fu tra i direttori artistici di tutta la festa. La sontuosa realizzazione degli apparati e dei carri venne finanziata sia dalle nobili famiglie cittadine che dai Comuni della provincia e di Reggio; quest’ultimo si occupò della realizzazione di quattro carri, di due archi di trionfo, della loggia ducale e di una torre cinese alta 42 metri.La sfilata notturna, con carri trasparenti e sontuosa illuminazione, partì da Porta S. Stefano, percorse la via Emilia, passò da piazza Adelgonda (oggi piazza Gioberti), inaugurata in tale occasione abbattendo l’isolato Guasco (al posto del quale venne eretto l’obelisco l’anno successivo), per continuare il suo percorso sulla strada della Ghiara, oggi Corso Garibaldi.La sfilata diurna si svolse sullo stradone che da Porta Castello conduceva al ponte di S. Pellegrino (oggi via Umberto I), nel cui percorso erano stati allestiti quattro padiglioni per le orchestre.Tale avvenimento è ampiamente descritto nell’opera di Prospero Viani, Intagli e dichiarazioni di apparati e carri trionfali fatti in Reggio nel maggio dell’anno 1842 per le nozze delle Altezze Reali l’Arciduca Francesco Ferdinando principe ereditario di Modena e la Principessa Adelgonda di Baviera, pubblicata a Reggio Emilia dal Torreggiani nel 1842. Il volume, di cui la Biblioteca Panizzi conserva due esemplari, è illustrato da 31 lastre incise all’acquaforte da Andrea Bernieri che raffigurano i carri più importanti suddivisi in due sezioni, una dedicata ai “Carri e apparati notturni”, l’altra ai “Carri e apparati diurni”. Ogni tavola riporta in basso l’indicazione del committente, mentre il soggetto e la sua descrizione sono nel testo stampato sulla pagina a fronte. Dell’opera proponiamo le sole tavole con le raffigurazioni dei carri e degli apparati decorativi, mentre un link alla riproduzione integrale dell’album permette di sfogliare virtualmente l’opera nella sua forma completa.Dell’evento esiste una descrizione a stampa Cronaca giornaliera delle feste e degli apparati fatti in Reggio nel maggio del 1842 Reggio, dalla Tipografia Torreggiani e comp., maggio 1842, di cui la Biblioteca Panizzi conserva un esemplare contenente aggiunte manoscritte intercalate alle parti a stampa e intitolate: Aggiunte ed osservazioni sulla cronaca giornaliera del maggio 1842 (Biblioteca Panizzi, 10.D.196) Di esso si propone una riproduzione integrale ad integrazione del volume con le tavole del Bernieri.
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A. Bernieri, Carro diurno del Comune di Castelnovo di Sotto, acquaforte