nilde iotti

L’archivio offre l’opportunità di approfondire la conoscenza dell’attività politica di Nilde Iotti, dal 1958 al 1979.
Le carte sono disponibili per la consultazione al pubblico, previo appuntamento. I documenti non sono ammessi al prestito.

 

nilde iotti

Nata a Reggio Emilia il 10 aprile 1920, figlia di Egidio, un ferroviere e sindacalista socialista, Leonilde visse gli anni dell’adolescenza in un contesto di forti difficoltà economiche. Rimasta orfana del padre nel 1934, poté proseguire gli studi grazie a borse di studio che le permisero di iscriversi all’Università Cattolica di Milano dove si laureò in lettere nel 1942.
Dopo la laurea svolse l’attività di insegnante in alcune scuole tecniche della provincia reggiana fino al 1946.  Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 prese forma il suo interesse verso la politica, si avvicinò al PCI e partecipò alla Resistenza. Divenne staffetta partigiana, con il compito di portare volantini, viveri, medicine e calze di lana con la sua bicicletta. 
Partecipò attivamente alla lotta di Liberazione attraverso i Gruppi di difesa della donna e nel 1945 l’Unione Donne Italiane (UDI) le affidò l’incarico di indagare sulle condizioni delle famiglie più bisognose. Quello sarà l’inizio della sua lunga attività politica. Nel dopoguerra venne eletta segretaria dell’Unione Donne Italiane di Reggio Emilia, nella primavera del 1946 entrò nel consiglio comunale della città di Reggio Emilia come indipendente nelle file del Partito Comunista Italiano, aderendovi poco dopo. Nel giugno dello stesso anno venne candidata ed eletta membro dell’Assemblea Costituente, entrando nella Commissione dei 75, incaricata della stesura della Costituzione. Nilde Iotti viene ricordata come una delle “Madri costituenti”, ovvero le 21 donne elette nell’Assemblea costituente. Fu l’unico parlamentare a sedere sui banchi di Montecitorio senza soluzione di continuità dalla Costituente.
Nel 1946 iniziò a Roma la sua relazione con il Segretario nazionale del PCI, Palmiro Togliatti, che durerà fino alla morte del leader comunista, nel 1964. Il loro legame divenne pubblico nella contingenza dell’attentato del 1948. Una volta rieletta alla Camera dei deputati nel 1948, rimase in carica ininterrottamente sino al 1999.
Venne eletta Presidente della Camera dei Deputati per tre volte consecutive dal 1979 al 1992; fu la prima donna a ricoprire la terza carica dello Stato.
Nel 1956, entrò a far parte del Comitato centrale del Partito Comunista Italiano e nel 1962 della direzione nazionale. Nel 1963 alla Camera, fu membro della Commissione Affari Costituzionali, incentrando la sua attività sulla rilevanza del ruolo femminile nel mondo del lavoro e delle relazioni familiari. Nel 1969, primo anno della partecipazione dei parlamentari comunisti al Parlamento europeo, Iotti fece parte della prima delegazione italiana. In quegli anni si impegnò per riformare l’elezione al parlamento stesso, attraverso la promulgazione della legge sul suffragio europeo diretto. Rimarrà deputata europea fino al 1979, anno delle prime elezioni dirette. Negli anni successivi il suo impegno principale risultò essere la riforma delle norme civili. Nel 1974 partecipò attivamente alla battaglia referendaria in difesa del divorzio. L’anno successivo promosse la legge sul diritto di famiglia e nel 1978 contribuì a far approvare la legge sull’aborto.
Nel 1987 ottenne un incarico di governo con mandato esplorativo da parte del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che si concluse senza esiti; fu la prima donna e la prima esponente comunista ad arrivare tanto vicino alla Presidenza del Consiglio. Nel 1991, a seguito di indiscrezioni secondo le quali lo stesso Cossiga voleva nominarla senatrice a vita, fece sapere di non essere interessata, preferendo rimanere presidente della Camera. Nel 1992 fu inoltre la candidata di sinistra alla Presidenza della Repubblica. Nel IV scrutinio ottenne 256 voti.
Durante la sua vita ricevette inoltre numerose mansioni di prestigio quali: la presidenza della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali costituita il 9 settembre 1992 (dal marzo 1993, subentrando al dimissionario Ciriaco De Mita, sino al 7 aprile 1994); la presidenza della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (1996 – 1999), di cui fu anche vicepresidente nello stesso periodo.
Rinunciò a tutti gli incarichi il 18 novembre 1999 a causa di gravi problemi di salute.
Nilde Iotti si spense pochi giorni dopo le sue dimissioni, il 4 dicembre 1999, all’età di 79 anni

l'archivio nilde iotti

Il fondo, donato alla Biblioteca Panizzi nel 2002 dalla figlia Marisa Malagoli Togliatti, è costituito da documentazione di diversa natura prodotta o ricevuta da Nilde Iotti sia durante la sua attività politica sia durante la sua attività istituzionale come Presidente della Camera dei Deputati, carica ricoperta dal 1979 al 1992.
La documentazione consta principalmente di corrispondenza, interventi ed interviste, programmi di viaggio e discorsi. Sono inoltre presenti tesi di laurea sulla tematica delle donne in politica e sulla figura di Nilde Iotti e documentazione afferente alla commemorazione ed alle esequie della stessa. L’archivio è completato da un fondo fotografico di circa 1200 immagini.
La donazione comprendeva, oltre alla parte documentaria oggetto di questo intervento di inventariazione, anche una raccolta di medaglie e onorificenze che invece è stata depositata ai Musei Civici di Reggio Emilia.


 

Puoi consultare l’inventario dell’archivio alla pagina IBC Archivi dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna – Soprintendenza per i beni librari e documentari

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Archivio Nilde Iotti
Biblioteca Panizzi via Farini, 3
42121 Reggio Emilia

responsabile
Alberto Ferraboschi
tel. 0522 585280
alberto.ferraboschi@comune.re.it

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